Caro sindaco di Roma, la Repubblica è una brutta bestia. E’ un giornale dichiaratamente di parte. E non è la parte tua. E’ un giornale che nei titoli mette dei virgolettati che negli articoli non ci sono. E’ un giornale che pubblica nello stesso paginone tre articoli praticamente identici. E’ un giornale antipatico e a volte arrogante. Ma è un giornale importante, ricco di giornalisti autorevoli accanto a giornalisti insopportabili. Tu hai dichiarato la guerra a Repubblica perché ti attacca in continuazione. Diritto di Repubblica di attaccarti. Diritto tuo di dichiararle guerra. Il problema è: che tipo di guerra un sindaco può dichiarare ad un giornale? Può scegliere il silenzio stampa. Cioè: il sindaco non parla con la Repubblica e non le dà interviste. Legittimo. Ma tu hai dato l’ordine a tutti gli assessori di dare l’ordine a tutti gli uffici stampa di non fornire informazioni ai giornalisti di Repubblica. Illegittimo. Il rapporto fra cittadini e amministrazione, mediato dai giornalisti, è sacrosanto. Nessun sindaco, per quanta ragione possa avere, può negare le informazioni a chi ne ha diritto, anche se è antipatico, anche se è scorretto. Il dovere degli uffici stampa, pagati con denaro pubblico, è creare collegamenti tra giornalisti e sindaci. Non costruire cavalli di frisia.

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