- 27 Gennaio 2016
Coprire le pudenda è sempre stato uno sport molto praticato. Vogliamo parlare della foglia di fico? Quante foglie di fico ho visto a copertura dei piselloni degli atleti di marmo di Carrara che circondano lo stadio di atletica del Foro Italico! Adesso la loro virilità è tornata a rifulgere ma per tanti anni abbiamo dovuto ricorrere all’immaginazione a causa di quei censori che avevano deciso che non potevamo essere turbati dalla loro visione. Qualcuno deve sempre decidere per noi. Coprendo, anzi iscatolando, alcuni nudi per non offendere la sensibilità del presidente della repubblica islamica dell’Iran, Hassan Rouhani, non abbiamo fatto altro che applicarci in una attività che ci piace tanto: censurare. Censurare senza paura di apparire ridicoli. Quando qualche telespettatore vuole dire la sua su un intervento sgradito in un talk show non fa che dire: ma perché date la parola a questi imbecilli? A me è capitato spesso in radio: basta dare spazio a questo, basta far parlare quello. La curiosità è l’ultima delle nostre caratteristiche. Vince il desiderio di epurazione. Pensate a quelli che non vogliono che si parli di sesso davanti ai bambini. Come se al giorno d’oggi i bambini aspettassero le nostre parole… Io mi immagino Rouhani che nei suoi giri romani ha visto dal finestrino della macchina decine di cartelloni pubblicitari di reggiseni, di slip, di tanga, di creme solari. Poi è arrivato al Musei Capitolini ed ha visto gli scatoloni. Secondo me li ha trovati molto eccitanti.