Che strano tipo questo ex presidente Scalfaro. Da giovane sembra che schiaffeggiasse le signore con troppo seno di fuori. Poi fu uno dei leader democristiani più democristiano. In tarda età è divenuto l’idolo dei girotondini grazie al suo odio per Berlusconi. Qualche giorno fa si è interrogato pensoso sulla vicenda Mastella e sul Corriere della Sera, intervistato da Marzio Breda, ha calato l’inquietante ed originale domanda: “Ma gli arresti domiciliari della moglie di Mastella dovevano scattare proprio in un momento così particolare?” Certo: il solito problema della giustizia ad orologeria. Dov’era l’urgenza? Non sarà che…Non resta che andare a vedere quale fosse questo momento così particolare. Lo racconta Scalfaro stesso. Quel giorno i nuovi agenti di polizia penitenziaria avevano la cerimonia del giuramento. E, peggio ancora, quel giorno Mastella doveva riferire alla Camera sull’attività del suo dicastero. Resta da chiedersi: secondo i teorici della giustizia ad orologeria, quali sono i giorni in cui i giudici possono permettersi di inviare avvisi di garanzia? Si può il giorno in cui il figlio di Clemente compie gli anni e dà una festa? Si può il giorno in cui il Ceppaloni Five incontra il Milan Sannio per il derby della C2? E quando i coniugi Mastella stanno preparando i bagagli per le vacanze, presidente Scalfaro, si può?

[csf ::: 17:01] [Commenti]
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Diciamolo con coraggio e con grande onestà intellettuale: dei Telegatti non ce ne frega niente. Ma l’urlo di dolore di Enrico Mentana non ci coglie indifferenti. Enrico, giustamente, non vuole concorrere nella categoria “informazione” insieme a Licia Colò e a Lucignolo. Io sono sicuro che non ce l’ha con la bellissima Licia. Anzi sono sicurissimo che Licia gli piace come piace a me. Sulla bellezza di Mario Giordano possiamo invece soprassedere. Ma il problema resta: concorrenti di Mentana sono i servizi su animali e su paesi delle “Falde del Kilimangiaro”? Ha fatto bene Enrico a ritirarsi ed a precisare che lui si confronta con Vespa, Floris, Santoro. E ha fatto male il suo grande capo Fedele Confalonieri a commentare con sufficienza: “Mentana è una star. E’ la Wanda Osiris del giornalismo. A lei si perdona tutto”. Ma possibile che non si possa più protestare senza essere colpiti di infilata? Mentana ha posto un problema. Perché non rispondergli sui contenuti? Mi ergo a difensore del conduttore di Matrix e propongo una nuova categoria per i Telegatti, tycoon. E ci metto la terna: Confalonieri, Mengacci e il Gabibbo. Vediamo se anche Fedele diventa Wanda Osiris.

[csf ::: 17:43] [Commenti]
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Paola Binetti, la signora di destra che milita nel centro-sinistra, la signora che gira col cilicio (e pazienza, tanto lo indossa lei, ma è inquietante lo stesso) sostiene che bisogna rivedere la legge sull’aborto, la famosa 194. Lo fa perché lo ha chiesto Giuliano Ferrara e si è accodato anche Sandro Bondi. Dice Paola Binetti, senatrice, appartenente all’Opus Dei (ma ce le ha proprio tutte?): “Non mi si può impedire di essere contraria a ogni tipo di aborto”. Dice proprio così: “Ogni tipo di aborto”. La reazione di molti suoi compagni di schieramento è stata nei giorni scorsi che non si può nemmeno impedire loro di invitarla a cambiare schieramento. E questo a mio giudizio è eccessivo. E’ giusto che in ogni schieramento esistano degli anticorpi, anche degli anticorpi con cilicio, che invitino alla moderazione e alla prudenza, che combattano il pensiero unico sempre in agguato in qualsiasi assembramento. Purché non sia l’anticorpo a dettare legge, non sia la deviazione a dettare la linea. E invece scopro che Paola Binetti, la ciliciata, fa addirittura parte della commissione “Valori” del nascente Pd. Allora no. Con Paola Binetti posso andarci anche a cena, purché venga senza cilicio. Ma non deve essere lei a decidere il menu.

[csf ::: 16:51] [Commenti]
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