Qualche mese fa incontrai Al Bano in un albergo di Milano per una intervista. Tra le altre cose, lui mi disse parole che non piacquero a Loredana Lecciso. Poi andò nell’isola dei famosi. Quando Loredana lesse l’intervista dette a sua volta una intervista per comunicare all’audience, con grande successo di share, che lo mollava. La notizia fu data in diretta ad Al Bano dalla Ventura. Ne derivò un ambaradam mediatico senza precedenti. Al Bano dopo qualche settimana abbandonò l’Isola. E i due presero a comunicare fra loro tramite interviste e comparsate televisive. Io venni preso in giro per almeno un mese dagli amici che mi accusavano di sfasciare famiglie. La notizia quindi mi atterrisce: Albano ha deciso che parteciperà all’Isla de los famosos, in Spagna. La mia paura è che si ricominci da capo. Ho una importante dichiarazione da fare: non concedo interviste.

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L’elezione diretta dei magistrati da parte dei cittadini. Umberto Bossi si è ripreso brillantemente dalla malattia e si vede dalle cose che dice. “Finalmente potremo avere qualche giudice veneto”. E’ quello di una volta, lo riconosciamo. Grande idea: eleggiamo i magistrati. L’amministrazione della giustizia è roba antiquata. Votiamo dunque per il nostro giudice preferito. Io per esempio dichiaro fin d’ora che voterò per un giudice di Cura di Vetralla, frazione viterbese dalla solide tradizioni giurisprudenziali. Pensate che libidine: la campagna elettorale. “Votate Rifondazione Giudiziaria. Più assoluzioni, meno condanne”. “Contro il pericolo giustizialista, vota Forza Legge”, “La Lega è uguale per tutti”, “Comma e martello: la legge del Popolo”. Alé, tutti al Bancomat a votare per il giudice di quartiere. Serve la tessera elettorale? Ma stai scherzando? Bastano cento punti della Esselunga.

[csf ::: 08:32] [Commenti]
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A volte la vita è fatta in modo che tu puoi dire: “Io c’ero”. Sono attimi di rara intensità emotiva che lasciano segni indelebili nella coscienza. Ebbene, quando Anna Oxa, la purtroppo cantante italo-albanese, ha detto: “Io non sono un uomo, non sono una donna, io sono una divinità” io non c’ero. Sia chiaro: NON c’ero. Ma poi sul palco del Festival di Sanremo Anna Oxa ha cantato truccata da Morticia. Poi ha letto parole senza senso convinta che fosse una canzone. Poi ha roteato gli occhi a destra e a sinistra gettando il pubblico nella disperazione sia all’Arsiton che a casa. Alla fine, travolta dalla incredibile fascinazione e dall’insostenibile pathos che lei stessa aveva creato e del quale aveva perso il controllo, si è accasciata fra le lacrime sulla spalla dell’imbarazzato Giorgio Panariello. Ebbene, io c’ero.

[csf ::: 09:12] [Commenti]
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Fondamentale intervento pubblico di Sharon Stone, l’attrice che non ha ancora imparato ad accavallare le gambe in fascia protetta e che comincia ad avere i suoi anni, per la precisione 48: “Con gli anni la libido amorosa e sessuale di una femmina raggiunge un consapevole e completo apice e la donna è pronta ad ogni esperienza con tutti i sessi senza mai pensare che le sue sono le ultime avventure, con maschi e con femmine, che differenza fa?”. E poi giù a parlare di orge e di guardoni. Finalmente una parola chiara, trasparente e definitiva da parte di un’icona sessuale. Più sono vecchie più sono vogliose. Mi hanno detto che alla Baggina ci sono ammucchiate tutte le sere e che l’Inps sta spendendo miliardi per rifornire di Viagra i poveri vecchietti che non ce la fanno più a soddisfare quelle porcone delle novantenni.

[csf ::: 09:29] [Commenti]
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Masini Marco, cantante, proprietario di una BMW M3, guidava a 207 chilometri all’ora sulla superstrada Firenze-Pisa-Livorno dove il limite era di 90 chilometri all’ora. Lo hanno inseguito gli agenti della Polizia Stradale di Empoli e lo hanno bloccato. Lui ha teneramente pronunciato la seguente frase: “Ho sbagliato, avete ragione”. Che tesoro. Mica come quegli arroganti dei vip amici suoi che avrebbero reagito violentemente cercando di far pesare il loro nome e la loro visibilità. Un esempio edificante da seguire. Ma mi chiedo: perché i pentiti si pentono sempre dopo essere stati beccati? E non sarebbe stata più adeguata da parte di Masini una frase tipo: “Sono un pirla, un vero, autentico pirla”? Invece il sospetto è che Masini, prima o poi, ci faccia una canzone. Titolo: “Ho sbagliato, avete ragione”. Roba da farci i miliardi.

[csf ::: 09:05] [Commenti]
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Lua Lua è un giocatore di calcio. Mi dicono che gioca all’attacco nella squadra del Portmouth. Ma è nato in Congo e con la nazionale del Congo ha partecipato alla Coppa d’Africa proprio in questi giorni. Magari è anche un po’ sensibile, fragile e influenzabile dagli eventi. Sta di fatto che i suoi dirigenti, essendo venuti a conoscenza di un evento famigliare particolarmente importante per Lua Lua, hanno deciso di non dirgli niente per non compromettere la sua prestazione sportiva. Ma poi, una volta eliminata la squadra, hanno deciso che non era più il caso di tenere nascosta la notizia. E così gliel’hanno detto. Lo hanno preso da parte e con tatto squisito e ammirevole senso dei tempi, gliel’hanno detto: “Sai Lua Lua, adesso che la squadra è stata eliminata, te lo possiamo dire: tuo figlio è morto”. Mi ha deluso questo Lua Lua: non li ha nemmeno uccisi.

[csf ::: 08:51] [Commenti]
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Leggo l’agghiacciante frase di Massimo D’Alema sull’Unità: “Siamo l’unico Paese al mondo in cui leggendo su un giornale di proprietà della famiglia del premier la trascrizione illegittima della intercettazione telefonica di un leader dell’opposizione, anziché scattare su e denunciare lo scandalo, l’attentato alla democrazia, si discute del contenuto della telefonata”. Il presidente, come al solito, se la piglia con i giornalisti. Se un giornale pubblica la registrazione di una telefonata, il problema non è che cosa si dicono i due telefonisti – che ci frega – ma il fatto che la pubblicazione è illegittima. Sembra di ascoltare Berlusconi e Previti. Se la strada è quella del collegio difensivo di Forza Italia-Publitalia-Fininvest io già intravedo la prossima mossa di D’Alema: si tratta di un complotto dei giudici comunisti.

[csf ::: 08:44] [Commenti]
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Fabrizio Rondolino sulla Stampa esamina il rapporto fra D’Alema e la barca. L’Ikarus di D’Alema, dice Rondolino, è rimasto impelagato nel moralismo guardone. Scrive su Vanity Fair: centinaia di migliaia di italiani hanno una barca, ma solo quella di D’Alema fa scandalosa notizia. Rondolino è un signore molto snob. Usa la parola “barca” come i veri signori per indicare yacht di 20/30 metri. Lo fa perché è ora di finirla di usare parole inglesi quando abbiamo tanto bene le corrispondenti italiane. Ma io voglio dargli una mano. Quello che dispiacque agli italiani non fu il mero possesso della barchetta, quanto il tremendo servizio fotografico che diffuse l’immagine del leader quasi maximo al timone neanche fosse Gianni Agnelli. Rondolino dovrebbe ricordare quel servizio: lo aveva inventato e realizzato proprio lui.

[csf ::: 08:37] [Commenti]
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Che faccia il saluto romano il calciatore della Lazio Paolo Di Canio è quasi scontato per uno che sul bicipite ha tatuata la parola “DUX”. Ma che il saluto romano lo faccia Antonio Filoni, 38 anni, tesserato e militante di Rifondazione Comunista comincia ad essere interessante. Il mio non era un saluto romano ma laziale”, ha detto Antonio Filoni affrontando coraggiosamente il ridicolo. Rifondazione Comunista ha fatto il minimo sindacale: l’ha espulso. Lui si è sorpreso: “La fede calcistica è più forte di quella politica. Io gioco ancora con le figurine!”. Ah bè, ma allora la cosa cambia. Bastava dirlo prima. A questo punto rivolgo una preghiera al compagno Bertinotti. L’infante sia perdonato e iscritto d’ufficio all’asilo di Rifondazione. Ma qualcuno a questo punto lo scriva sui libri di storia che Mussolini faceva il saluto laziale.

[csf ::: 08:29] [Commenti]
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Capita anche di accendere la televisione di mattina e scoprire un Luca Giurato sgargiante in tutte le sfumature tra il giallo e l’arancione. Accanto a lui la coconduttrice intervista una signora che racconta serissima che lei parla con i genitori morti che spesso guardano la televisione insieme a lei. Luca segue la cosa con interesse. Alla sua destra tale Biondi, presentato come “giornalista scientifico”, conferma che queste cose succedono spesso, come dire che ce ne sono molti di genitori morti che guardano la televisione insieme ai figli. Luca, sempre più arancione, segue con sempre maggiore interesse. Solo alla fine chiarisce che lui non è d’accordo e che però, quando si tratta di fare informazione, non può tirarsi indietro. Mente. Non ha fatto informazione. Si è dimenticato di chiedere quali programmi vedono i genitori morti. Probabilmente “Uno mattina”.

[csf ::: 09:26] [Commenti]
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