Talk show o interviste televisive? I talk show stanno cominciando a stufare. Hanno quel qualcosa di falso che gli deriva dall’essere pensati come spettacoli. Perfino quando scoppiano le risse, perfino quando i partecipanti si prendono a schiaffi si pensa subito che sia tutto organizzato. Le interviste no. Inoltre sanno di sfida all’ultimo sangue. E se poi l’intervistato arriva in studio prevenuto e reattivo il duello è assicurato. Renato Brunetta è arrivato da Daria Bignardi per l’Era glaciale tutto sulla difensiva, come un lupo impaurito. Glielo si leggeva negli occhi. Stava lì aspettando da un momento all’altro il trabocchetto. Misurava le parole della Bignardi cercando l’errore. E appena l’errore è arrivato si è scatenato. Che l’attacco di Brunetta fosse pensato e organizzato è apparso subito evidente quando il ministro ha stigmatizzato l’errore. Daria Bignardi aveva sbagliato il cognome di Brodolini. Brunetta le ha piantato un casino ricordandole che lei ha alle sue dipendenze 40 autori (25 più 15 ha precisato). Si era preparato, si era informato, aveva contato le forze sulle quali poteva contare la sua avversaria. Non è stato un bel vedere. Le parole si sono fatte sempre più violente. Con pignoleria e pedanteria Brunetta ha continuato a contestare di tutto alla sua intervistatrice. “Lei non ha letto il mio libro”, continuava a ripetere come una macchinetta. “Lei non ha letto il mio libro”. La Bignardi, stremata, lo ha guardato fisso negli occhi e gli ha detto: “Ma lo sa che lei è proprio antipatico?”
Alè. A nome di tutti gli intervistatori d’Italia dico grazie alla Bignardi. La nomino santa patrona delle domande. E’ ora di porre un freno all’arroganza delle risposte. D’ora in poi, quando qualche intervistato farà le bizze, criticherà le domande, protesterà durante le interviste (sapeste quanti ce ne sono!) gli dirò: “O la smette, antipatico, o chiamo Daria”.

[csf ::: 10:22] [Commenti]
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Ed io che credevo che votassero le persone. Devo darvi una brutta notizia. Gli elettori non contano più niente. Secondo Renato Brunetta, veneziano, economista di vaglia ed europarlamentare di Forza Italia, onnipresente partecipante a tutti i talk show del mondo, non votano gli elettori. Vota il prodotto interno lordo. E come ha votato il Pil alle ultime elezioni vinte dal centrosinistra? “L’80 per cento del Pil ha votato centrodestra”, ha decretato Renato Brunetta. Adesso chi ha il coraggio di andare a dirlo a Prodi? Dopo l’accusa di brogli, dopo la minaccia di rifare le elezioni all’estero, dopo la richiesta di ricontare tutti i voti, ecco che a Prodi tocca scoprire che ha vinto le inutili elezioni in cui hanno votato gli italiani e ha perso quelle fondamentali in cui votava il Pil. E se andassimo a controllare come ha votato l’Irpef?

[csf ::: 09:32] [Commenti]
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