Sergio D’Antoni ha scritto al presidente della Repubblica. E questa è già una notizia. Gli ha scritto che vuole fargli anche lui una proposta per la nomina di un senatore a vita “mentre corrono nomi più o meno autorevoli”. D’Antoni vuole uno che venga dal mondo del lavoro. Chi? Un protagonista della nostra straordinaria storia sindacale. Sì, va bene, ma chi? Un esponente di rilievo del vario e articolato mondo impegnato attorno ai diritti del lavoro. Cioè chi? Chi ha dedicato e dedica al continuo progresso del valore fondativo del lavoro tutto il suo impegno intellettuale e morale. Che strazio! Prima che mi venga il latte alle ginocchia qualcuno avverta Sergio D’Antoni che il posto di senatore a vita serve a premiare chi ha dato lustro alla nostra Repubblica, non a far pubblicità a un’ambiente e a un’idea. Cioè: faccia un nome, accidenti.

[csf ::: 12:19] [Commenti]
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