E’ un club: “Quelli che il dito medio”. Chi non fa il dito medio è proprio fuori dal mondo. Il dito medio non è una parte del corpo. E’ un insulto di importazione. Gli italiani importano tutto. Importano feste come quella di Halloween. Importano gerghi come “ok”. Importano cibi di strada come il kebab. Slogan politici come “I care”. Potevamo non importare il dito medio? Avevamo le nostre belle corna usate da presidenti della repubblica e presidenti del consiglio. Avevamo il gesto dell’ombrello che ci ha copiato anche un genio come Maradona. No. Avevamo bsogno anche del dito medio. Nessuno sa perché proprio quello medio. Di certo farlo con l’anulare non sarebbe elegante. Il pollice è già occupato per dire “va bene”. L’indice ha il suo bel da fare per indicare. Il mignolo serve a pulire le orecchie. Non restava che il medio. Molti la buttano sul culturale facendo risalire il tutto alla Grecia e all’antica Roma. Digitus impudicus. Altri alle guerre fra inglesi e francesi perché era il dito usato dagli arceri britannici. Ma la sua diffusione moderna non può non essere attribuita alla cinematografia americana. In Italia non è diffusissimo ma è in espansione. E’ il gesto preferito da Daniela Santanché, da Umberto Bossi, da Roberto Formigoni. Gente di destra. Il dto medio è di destra quindi? Domanda sciocca. Non esiste più la destra, non esiste più la sinistra. Ecco perché Piero Fassino ha usato il dito medio contro i suoi contestatori allo stadio Filadelfia. Era un segnale politico. Per sentirsi trendy.

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