- 14 Ottobre 2013
Alle prossime olimpiadi dovrebbero introdurre una nuova specialità atletica: la corsa a destra. Vincerebbe sicuramente un politico italiano. Quando si sente aria di elezioni non c’è nessuno che non si alleni a spostare il proprio baricentro verso quella zona dove da sempre si pensa che sostino voti in attesa. Una volta questa zona era considerata il centro. Ma oggi il centro non sembra in grado di cedere molti volti. In questo momento il candidato alla vittoria nella corsa a destra è Matteo Renzi che pur essendo iscritto al Pd dice cose di destra, fa cose di destra, frequenta gente di destra. Ovvio, a destra c’è lo sfacelo e i voti sono in libera uscita più del solito. Sono voti di scontenti, delusi del personalismo inefficiente di Berlusconi, voti facili da accalappiare. Il discorso è semplice. Io sono di sinistra ed i voti della sinistra ce li ho. Per vincere ho bisogno dei voti della destra. Perfino Beppe Grillo si è tuffato in questa palude e fa l’occhiolino all’intransigenza e all’egoismo nazionalista della destra. Riusciremo mai ad avere una sinistra-sinistra contrapposta ad una destra- destra? Lo Stato ideale è quello dove ci sono la destra e la sinistra. Il centro non serve perché non si sa che cosa sia. Destra e sinistra invece si sa. La destra punta sullo sviluppo perché porterà come effetto collaterale la giustizia sociale. La sinistra punta sulla giustizia sociale che poterà inevitabilmente lo sviluppo. Presto, qualcuno mi dica su che cosa punta il centro.