Padre Antonio Gambale è un cappuccino, amico fraterno e confessore di Luciano Moggi. Vive a Gesualdo, in provincia di Avellino e da lì segue le vicende della sua pecorella. Che non è una pecorella “smarrita”, secondo lui. E’ una pecorella perseguitata, secondo un classico copione che scatta tutte le volte che un potente viene sospettato di qualche cosa vergognosa. Ovviamente Moggi non è colpevole di niente. Nessuno è mai colpevole di niente in Italia, un Paese in cui ormai il livello etico è sotto le scarpe ma mai che ci fosse uno straccio di colpevole riconosciuto. “Tutto finirà in una bolla di sapone”, ha spiegato il cappuccino preferito di Moggi. E le telefonate intercettate? “Conversazioni ironiche”, ha detto. E come mai succede tutto questo? “Invidia”. Dio mio, che fine hanno fatto i cappuccini di una volta?

[csf ::: 12:06] [Commenti]
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