- 5 Dicembre 2011
Ogni tanto occhieggiano dai quotidiani notizie sul traffico di cani destinati alla vivisezione. Non ci sono scuse. La scienza…la medicina…niente da fare amici miei. Chi tortura un animale è un torturatore. Volete scoprire la nuova cura per il cancro? Fatelo, ma fatelo senza seviziare i cani. I cani sono tra gli esseri viventi più buoni. Più buoni sicuramente degli uomini. Non si fanno le guerre, non tradiscono, non dicono bugie, non parlano male uno dell’altro. I cani ti seguono dove li porti, non ti abbandonano. Sono portatori di un amore spesso esagerato che riversano su uomini e donne che spesso non lo meritano. L’uomo è spesso tremendo nei confronti dei cani. Li picchia, li lega, li lascia soli, li sfrutta, li abbandona. E vieta loro di vivere una vita naturale. I cani non possono correre. In nessun luogo i cani possono correre liberi. Non in città, non in riva al mare, non i montagna, non nei prati, non nelle campagne. Lo stabilisce la legge. La legge, molto spesso, odia la ragione. Il mio cane, Billie, deve fare corse sfrenate, è la sua natura, per almeno un’ora al giorno. Può farlo solo nei boschi attorno a casa mia. Ma è vietato, perché dà fastidio ai cacciatori che amano tanto la natura e passano il tempo uccidendo animali. Se Billie non fa corse sfrenate, soffre. Io glielo spiego che può andare solo al guinzaglio perché i cacciatori non vogliono che vada in giro libera. E lei mi guarda come per dirmi: ma io mica vieto ai cacciatori di andare in giro liberi. Sia chiara una cosa: se la legge vieta ai cani di correre, vieta ai cani di vivere.