- 15 Luglio 2015
Si fa un gran parlare di tasse e di evasori. Sembrerebbe che tutti gli italiani siano degli evasori perché ogni categoria dice che gli evasori sono gli altri. I commercianti dicono che sono stufi di essere additati come coloro che non pagano le tasse perché invece quelli che evadono sono i dentisti. E i gioiellieri dicono che sarebbe ora che cominciassero a pagare le tasse i commercialisti, sì proprio loro, i commercialisti che sanno come si fa ad evadere. E quelli che evadono milioni dicono che è evasione anche quella dell’idraulico che si fa pagare in nero, quella dell’oste che non fa una fattura nemmeno sotto tortura, quella del barista che regala una brioche al barbone e non gli fa lo scontrino. Ma io ormai mi sono convinto che non esiste una sola evasione, è un po’ come i treni che una volta erano prima seconda e terza e adesso, in nome dell’eguaglianza, sono premium, standard, business, salottino, smart, extra large, prima, club, executive, area silenzio, cinema. L’evasione è per lo meno serie a e serie b. Se non ho i soldi per dare da mangiare ai miei figli, se per pagare le tasse debbo licenziare della povera gente, se ho bisogno di denaro per mandare mio figlio all’università, sono un evasore light. Ma se sono un evasore totale, se nascondo introiti per comprami il veliero, se non contribuisco alla gestione dello Stato perché sono bulimico di case e palazzi, perché voglio servitù e Suv, abiti di Armani e casinò, allora sono un evasore strong, anzi qualcosa di più di strong. Nell’evasione non siamo tutti uguali.
- 6 Gennaio 2014
Un noto magistrato che è stato per molto tempo alla ribalta, mi disse una volta che le leggi italiane sono architettate in maniera tale da rendere incomprensibile il comportamento di coloro che si comportano bene. Le leggi e l’applicazione delle leggi sono a vantaggio di chi si comporta male. Depenalizzazioni, indulti, condoni, amnistie non servono a svuotare le carceri, che sono sempre pienissime. Servono solo a perdonare ladri ed evasori e convincerli che non rubare e pagare le tasse è un comportamento sciocco. Se io sono un evasore totale che cosa mi può succedere al massimo? Nel peggiore dei casi dopo una vita in cui ho accatastato miliardi, vengo beccato e concordo una transazione. Come è successo a tanti vip: alla fine pago un dieci, venti per cento del maltolto e sui giornali appaio anche con un eroe. Equitalia è inflessibile, mette le ganasce ai beni dei poveri, perseguita anziani colpevoli solo di non sapersi districare nei meandri della pubblica amministrazione. Il governo Renzi voleva depenalizzare la frode fiscale al di sotto del 3 per cento. Cioè: se io ho un imponibile di 100 milioni e ne evado meno di tre, non sono punibile. E perché mai? Perché in Italia (e nel mondo) le leggi le fanno i rappresentanti della classe egemone. Per i poveri, che non possono evadere perché dipendenti o disoccupati, resta una grande soddisfazione, quella di pagare le tasse anche per i ricchi. E scusate la banalizzazione. Si dice che non esistono più la destra e la sinistra. Ma qualcuno neghi che esistono ancora i ricchi e i poveri.