- 11 Ottobre 2008
Io ci voglio andare alla manifestazione per salvare l’Italia organizzata dall’opposizione per il 25 ottobre. Ci voglio andare perché ho una crisi di identità. Quando Veltroni, a giugno, disse che bisognava organizzare qualcosa contro il governo, pensai subito che era come se qualcuno mi avesse offeso ed io gli avessi gettato un guanto di sfida in faccia e gli avessi detto: “Scelga lei l’arma. Ci vediamo dietro il cimitero fra quattro mesi”. Comunque, pensai fra me e me, meglio di niente. Sbagliavo. Era meglio niente. Nel frattempo: 1) Veltroni si è intiepidito che sembra uno di sinistra come poteva sembrarlo Nicolazzi; 2) Follini ha detto che la manifestazione andrebbe soppressa: 3) Rutelli ha detto che bisogna farla ma uscendo fuori “dallo schema della contrapposizione frontale”, perché bisogna lavorare insieme, opposizione e governo. Era meglio niente. Perché di passo in passo si è arrivati alla intervista al “Giornale” di Enrico Morando, coordinatore di quell’ente inutile che è il governo ombra del Pd. Ha detto Morando al Giornale che la manifestazione si deve fare, oibò. E perché si deve fare? Perché “non sarà anti-governativa”. Una manifestazione contro il governo “non anti-governativa”? Certo. Ha incalzato Morando: è necessario “incoraggiare e sostenere il governo”. Quindi una manifestazione contro il governo che sostenga il governo. Il Giornale, molto giustamente, ha titolato: “Il 25 ottobre Pd in piazza ma a sostegno del governo”. Morando, quando ha capito di aver pestato una boassa, ha scritto al Giornale protestando contro il “titolo grottesco” dell’intervista. Grottesco il titolo? Ai più è sembrato grottesco Morando. Ma più grottesco, come al solito, il premier. Il quale ha detto che con questa gente non si può dialogare. Perché? Perché scende in piazza per manifestare. Qualcuno lo dica a Berlusconi che Morando e Rutelli faranno il tifo per lui.