- 4 Aprile 2010
Caro Luciano Moggi, io lo so che il primo diritto di un imputato è difendersi. E difendersi con ogni mezzo. Quindi non contesto la sua linea di difesa dal punto di vista della legittimità. Vuole sostenere che quello che faceva lei lo facevano tutti? Libero di farlo. Anche se… Anche se bisogna riconoscere che lei, eventualmente, lo faceva molto meglio degli altri. Lei faceva comunella con gli arbitri e i designatori non sono intrattenendosi telefonicamente con loro sulle designazioni ma fornendo loro addirittura le schede telefoniche “sicure” per non venire intercettati. Facevano così anche gli altri? Non risulta, agli atti. Ma le dicevo: la sua linea di difesa è legittima. Anche i milanisti, anche gli interisti parlavano con arbitri e designatori? Male. I dirigenti delle squadre non dovrebbero conoscere nemmeno i nomi degli arbitri. Un arbitro non dovrebbe mai parlare con un presidente nemmeno per fargli gli auguri di Natale. Ma lei non può negare che ai fini giudiziari quattro chiacchiere da bar sono cosa diversa dai tentativi di condizionare i risultati. E poi: la linea del “così fan tutti” è facile, è banale. Ed è inutile. Non è mai servita a nessuno. Nessun giudice assolve un assassino perché in giro ci sono tanti altri assassini. Delle due l’una, caro Moggi. O lei è innocente. E allora si difenda nel merito. O lei è colpevole. E allora cambi avvocato.
- 23 Novembre 2008
C’era una volta un uomo che riempiva di schede telefoniche non intercettabili gli arbitri italiani. Era l’uomo che conosceva prima di tutti le griglie degli arbitri per le partite della domenica tanto che qualcuno pensava che le facesse lui. Non era uomo da poco. Tutti lo temevano perché era potente e intelligente. Perfino Biscardi era arrivato a “lavorarsi” la moviola per farlo contento. Adesso si aggira pensieroso e pieno di acredine tra stadi e giornali. Ogni tanto una parolina, magari cattiva. Ogni tanto due righe. La gente, impietosa con i perdenti, ogni tanto gli tira un calcetto. Ma è un perdente? In realtà Luciano Moggi, l’ex boss della Juventus, si comporta come un vincente. E come tutti i vincenti straparla. I vincenti sono già antipatici per conto loro. Un vincente antipatico è antipatico al quadrato. Insopportabile. Sentite: “Oggi basta che parli male di Moggi e sei accettato da tutti”. Un po’ pieno di sé? Ma che dite. Io quando vado alle Poste e vedo che c’è troppa fila uso sempre questo sistema. Dico ad alta voce: “Moggi è un lazzarone”. La folla si apre e mi fanno passare per primo. Ma dice anche: “Nessuno è insostituibile, nemmeno io”. Sante parole. Lui ha fatto andare la Juve in B. Altri l’hanno riportata nell’eccellenza. Ma ancora: “In Italia quando sei simpatico è un problema”. Tranquillo, non corre rischi.
- 29 Agosto 2007
Luciano Moggi è andato a Lourdes. Chi dice che i giornali riportano solo cattive notizie? C’è andato con un charter della Mistral, una linea aerea che di giorno porta pellegrini nei vari santuari dedicati alla Madonna e di notte porta corrispondenza e pacchi delle Poste Italiane in giro per l’Europa. Superata ogni facile ironia sui pacchi delle Poste e i pacchi del Calcio, visto che i pellegrini vanno a Lourdes per chiedere una grazia, ringraziare per una grazia ricevuta e comunque per parlare con la Madonna e chiederle consigli, mi resta la curiosità di capire come sia andata la conversazione tra la Madonna e Moggi. Cosa avrà chiesto Moggi alla Santa Vergine? Una consulenza su quali siano i migliori telefonini oggi sul mercato? Un trucco per evitare che le sue telefonate vengano intercettate?
- 27 Luglio 2006
In questo spazietto settimanale dedicato alle mie idiosincrasie ho evitato finora di prendermela con Luciano Moggi. Non che le sue telefonate non mi facessero saltare la mosca al naso. Ma lo vedevo affranto, trattato male da tutti, alla ricerca della sua anima rubata. Così ho lasciato perdere. Ora che lo vedo di nuovo pimpante e voglioso di vendette, mi sembra giusto prestare attenzione alle sue frasi. L’ultima: “L’arbitro Paparesta? Non c’è stato sequestro. Io ho solo dato un leggero mezzo giro alla chiave che era nella toppa”. Come dargli torto? E che sarà mai? “Un leggero mezzo giro”. Assassini di tutto il mondo, attenzione. Moggi vi ha dato una linea di difesa infallibile. Basta che diciate: “Non c’è stato omicidio. Ho solo fatto una leggera mezza pressione sul grilletto della pistola”. Era meglio Moggi senz’anima.