Ha dato tantissimo. Ma ha preso anche tanto. Ha preso la nostra attenzione tutte le volte che ha annunciato uno sciopero della fame e della sete. E noi questa attenzione, tutte le volte, non si sa perché, gliela diamo anche se i suoi scioperi non impressionano più nessuno e si sovrappongono pesantemente ai motivi della protesta fino a farli scomparire. Marco Pannella è riuscito a spolettare una forma di protesta che nel mondo ha anche raggiunto effetti drammatici. Ci è riuscito sia con l’inflazione che con il ridicolo come quando ha lanciato scioperi a staffetta, oggi non mangio io, domani non bevi tu, dopodomani non mangia lui. Una volta, se non ricordo male, Michele Serra scrisse: Marco, non ti capisco più. Considerazione che faccio mia. La settimana scorsa Filippo Facci ha scritto provocatoriamente: “Faccia lo sciopero delle sigarette, se ne è capace”. Faccio mia anche questa.

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