- 27 Aprile 2016
Caro signor Hofer, spero tanto di rivolgermi a lei come al candidato alle elezioni presidenziali austriache uscito temporaneamente vincitore al primo turno. Spero tanto, cioè, che al secondo turno, i cittadini austriaci , riacquistato il buonsenso, ci ripensino e votino il suo avversario, il verde Alexander van der Bellen. Lo spero proprio, caro signor Hofer, anche per lei perché vorrà dire che a le sarà consentito di vivere in una nazione tollerante ed europea. Perché se lei e la sua destra oltranzista doveste vincere anche al ballottaggio, non sarebbe un bel giorno per tutti quelli che credono in una Europa tollerante e con lo sguardo rivolto al futuro e non come la vorrebbe lei, piena di reticolati, fili di ferro, muri, cavalli di frisia a proteggere cittadini armati pronti a difendersi dagli immigrati che lei definisce “invasori”. Caro signor Hofer, lei nonostante i suoi 45 anni, è vecchio. Il suo partito, il Partito della Libertà, propaganda una sola libertà, quella di chiudersi a riccio di fronte ai problemi dei diversi. Lei vuole l’Europa dei confini e alza i muri. Di fronte alle persone che vogliono venire da noi per sfuggire la fame e la guerra e godere di un po’ di briciole di benessere, non ha che una risposta, quella che ha dato ad Elena Tebano, che l’ha intervistata per il Corriere della Sera: “ Bisogna fermare la corrente”. Le correnti, ce lo insegna la storia, non le ferma mai nessuno. In attesa che una corrente la travolga (nel senso politico naturalmente) si abbia, caro signor Hofer, i sensi della mia più profonda disistima.