- 9 Aprile 2012
Il mio amico Massimo Cirri (conduttore di Caterpillar) mi prende sempre in giro raccontando che una volta mi chiese: “Ma tu ci vai ai concerti?” Sembra che io gli abbia risposto: “Ci andrei se non ci fosse tutta quella musica”. E’ molto probabile che io gli abbia detto quella frase. Ma io non odio la musica. Voglio solo che stia al posto suo. Che mi venga in aiuto quando la chiamo. Odio la musica negli ascensori, nei negozi, nei ristoranti, negli aeroporti, sulle piste da sci. La musica la godi solo quando la desideri. Conduco un programma radiofonico dove si parla tutti i giorni con i politici. Ad un certo punto devi interromperti per mandare in onda canzonette. Ci dicono che così è ben fatto. Che l’attenzione dell’ascoltatore ha bisogno di riposo. Che la parola stanca. Sciocchezze. La musica in certi programmi ci sta come i cavoli a merenda. E comunque sono opinioni: una vale l’altra. Perché non si piazzano musichette anche nei telegiornali? Anche se… Qualcosa si sta muovendo. Sulla falsariga di quelle silenziosissime melodie quasi trasparenti che potete ascoltare in sottofondo a quasi tutti i programmi radiofonici, da un po’ di tempo sono comparsi anche nel sottofondo dei Giornali Radio dei debolissimi ma percettibilissimi suoni, una specie di tintinnio. Sotto le polemiche fra Camusso e Marcegaglia si sentono quieti ma martellanti din din din. Vedrete, succederà anche con i Tg. Ma allora perché, con la Nona di Beethoven, non mandano in sottofondo le dichiarazioni di Calderoli?