- 13 Maggio 2014
Bella, molto bella, una politica giovane e bella, talmente bella da poter reggere alla grande il confronto con le bellone alle quali ci aveva abituato il riformatore Berlusconi. Ma non bisogna dirlo. Perché lei vuole essere giudicata per le riforme e non per le sue forme. Lo ha detto lei, alla Bignardi, bucando il video come nessuna aveva mai fatto prima. Le riforme diciamo che non si sono ancora viste ma della forme Maria Elena Boschi continua a non fare mistero. Nella retina degli italiani torbidamente maschilisti rimase impressa l’immagine quarto posteriore di Maria Elena china verso la firma il giorno del giuramento davanti a Napolitano fasciata in un pantalone azzurro elettrico più simile a leggings che a classiche braghe. Non bastasse Maria Elena ha deciso di turbare nuovamente l’immaginario colletivo degli appassionati di politica presentandosi al Maggio Fiorentino vestita come una colonna dorica rossa fiammante drappeggiata ai limiti dell’inciampo. Non bella, bellissima. Tralascio il rossetto ton sur ton. Tralascio i tacchi da fenicottera. Tralascio un trucco, raffinatissimo, da fanciulla che tutto vuole tranne che passare inosservata. Gli occhi di tutti gli italiani sono rimasti inevitabilmente incollati su una scollatura politicamente scorretta. Non oso pensare come ci deve essere rimasto Enrico Lucci, la Iena, lui che la volta scorsa, evidentemente turbato, la molestò per strada dicendole che era una “figa strepitosa”. Ministro, la prego, limiti la sua creatività. Enrico Lucci potrebbe rimanerci.