L’imposta patrimoniale divide. Ci sono pochissimi ricchi che parlano bene della patrimoniale. E pochissimi poveri che ne parlano male. Ma i poveri in Italia contano pochissimo e votano malissimo. Così la patrimoniale in Italia è meno popolare di un’operazione a cuore aperto senza anestesia. Nessuna tassa è popolare. Ma è la regola basica del patto sociale. Se si vuole far funzionare una nazione ci vogliono i soldi. E i soldi si raccolgono con le tasse sul reddito, sui consumi, sui patrimoni. Le tasse sul reddito possono essere giuste o ingiuste. Dipende dalle aliquote e dalla loro progressività. Quelle sui consumi sono tendenzialmente ingiuste. Un aumento dell’Iva fa un baffo ai ricchi ma rende difficile la vita ai poveri. Ma una cosa è certa, la patrimoniale, cioè prendere i soldi dove i soldi sono, è una tassa fondamentalmente giusta. E dove sono i soldi? La metà della ricchezza accumulata in Italia è in mano al 10 per cento della popolazione. Tanto per capirci sei milioni di persone in Italia hanno tanti soldi quanti ne hanno gli altri 54 milioni. Se servono soldi per uscire dal baratro li chiediamo ai 6 milioni o ai 54 milioni? Ma in Italia quando le tasse colpiscono i ricchi ci sono grandi proteste. Quando colpiscono i poveri si dice: “Ce lo chiede l’Europa”. Per questo tutta la mia solidarietà vada a Fabrizio Barca che ha detto che se facesse lui il ministro dell’Economia varerebbe una patrimoniale da 400 miliardi di euro. Ovviamente non lo faranno mai ministro dell’economia.

[csf ::: 09:03] [Commenti]
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