- 6 Agosto 2013
Manifestazione in via del Plebiscito per consolare Silvio Berlusconi condannato anche dalla Cassazione. I suoi amici, i suoi parlamentari, i suo familiari, i suoi fans si danno appuntamento sotto le finestre di palazzo Grazioli, abitazione romana del leader del Pdl, per acclamarlo, cantargli l’inno di Forza Italia e urlare Silvio Silvio. Tutte cose normalissime in un paese democratico e libero. E infatti mille persone, diciamo due mila, arrivano, cantano, urlano slogan, applaudono circondando il palco eretto davanti alla casa di Silvio. Peccato che il palco fosse abusivo perché nessuno aveva chiesto l’autorizzazione. Peccato che per erigerlo gli uomini di Berlusconi abbiano segato un palo di segnaletica stradale. Il Campidoglio fa sapere di non aver mai autorizzato l’erezione del palco e di considerare grave l’eliminazione del palo. Seguiranno provvedimenti e multe. Ed è subito polemica. Per fortuna interviene Fabrizio Cicchitto, uno degli uomini di spicco del Pdl. All’inizio si tiene sul vago parlando di polemiche di stampo burocratico. Ma poi entra nel merito. Tutti aspettano che spieghi che il permesso è stato richiesto. Che il palo non è stato toccato. No, Cicchitto dice: “Il sindaco Marino è un cretino”. Questo livello culturale fu raggiunto solo durante il fascismo. Cicchitto è l’uomo che tutti ricordano soprattutto perché il suo nome è stato trovato nella lista della P2. Devo aggiungere altro? D’accordo, mi porto avanti col programma. Sono un cretino.
- 21 Novembre 2009
Con chi debbo prendermela questa settimana? Con Daniela Santanché? Con Minzolini? Con Giovanardi? Solo l’imbarazzo della scelta. Ma sarebbe troppo facile. E di fronte alle cose troppo facili bisogna tirarsi indietro. Bisogna invece avere il coraggio di affrontare i reali problemi della nazione. E uno dei reali problemi della nazione è il seguente: ma perché Fabrizio Cicchitto non ne azzecca mai una? Ricordo ai giovani chi è Cicchitto. O meglio chi era. Era uno dei leader della corrente lombardiana del Psi, un gruppo di persone per bene, motivate, impegnate. Ixdealisti. Niente a che vedere, tanto per capirci, con la successiva deriva craxiana. Poi incappò nella P2. Piangente davanti a Riccardo Lombardi disse che si era iscritto alla loggia di Licio Gelli per paura. Ma non disse mai per paura di chi. Dalla sinistra lombardiana saltò in Forza Italia fino a raggiungerne i vertici. Da lassù non ha mai perso occasione per sentenziare e fare la morale. Con cipiglio, certezza di sé, fermezza. Ed eccoci ad oggi. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio propone ai parlamentari di sottoporsi spontaneamente ad un test antidroga. Chi dice bene, chi dice male, chi ci va (pochi), chi ignora l’iniziativa. Lui, Cicchitto, dimentica che è una iniziativa di un suo compagno di partito e dice che è una conseguenza degli attacchi a Berlusconi. Dopo Berlusconi noi, dopo noi, voi, verso una sorta di orwelliana fattoria degli animali. E’ fatto così Cicchitto. Non si accontenta di fare quello che vuole. Vuole anche che gli diamo ragione.
- 4 Giugno 2006
Fabrizio Cicchitto, l’uomo che, quando era socialista lombardiano, cioè socialista veramente di sinistra, si iscrisse alla P2 e, quando fu preso col sorcio in bocca, disse a Lombardi che lo aveva fatto per paura ma non disse mai per paura di che cosa, oggi che è vicecoordinatore di Forza Italia ogni tanto si lascia andare a esternazioni pregne di etica. L’ultima è sull’amnistia proposta da Mastella. “Forza Italia condivide da tempo questa idea. Noi raccogliemmo a suo tempo l’appello fatto in Parlamento da Giovanni Paolo II”. Ricordate quell’appello? Mille parlamentari si alzarono in piedi commossi ad applaudire per minuti. Poi nessuno fece niente. Cicchitto ha perso un’occasione di spiegarci perché l’appello del Papa, raccolto da Forza Italia, che era al governo, non sia mai diventato un’amnistia.
- 7 Giugno 2005
Enzo Biagi ha fatto notare l’altro giorno sul Corriere della sera che non è proprio da grande statista fare il segno del dito medio alzato che, per gli americani, vuol dire qualcosa tipo “fuck off” e non state a chiedermi di più. De Gasperi non avrebbe mai detto “fanculo” ai suoi avversario politici e, per quanto non ci possa giurare, credo che nemmeno Churchill si sia mai lasciato andare a volgari insulti come ha fatto Silvio Berlusconi qualche settimana fa a Bolzano. Eppure per i suoi adulatori Silvio resta sempre un grande statista. Tanto che chi lo critica viene subito bacchettato. Ecco quindi Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore di Forza Italia: “Se ci fosse un festival del cattivo gusto e della disinformazione questa volta Biagi avrebbe vinto il primo premio”. A lui invece, tessera P2 n.2232, il premio del buon gusto e della libera stampa”.