- 11 Marzo 2005
Di Canio gioca a pallone, nell’attacco della Lazio, e quando fa goal si precipita dai tifosi della curva e fa il saluto fascista. La giustizia sportiva lo condanna e lo sanziona. Potrebbe condannarlo anche la giustizia penale, tre mesi di galera per apologia del fascismo, ma Di Canio se la cava. Però interviene Storace e si chiede scandalizzato perché analogo provvedimento non venga preso contro quei giocatori che hanno festeggiato il goal col pugno chiuso. Poi dice che mi arrabbio e mi salta la mosca al naso. Ma come si fa a rimanere tranquilli di fronte alla spudoratezza? Qualcuno dica a Storace che l’apologia del comunismo non � reato.