C’era una volta un medico, figlio di medici, che lavorava a Napoli. Era molto bravo sull’epatite B. Ma aspirava a qualcosa di più. Gli piaceva la politica. Erano quasi gli anni Novanta. C’era ancora la Dc. E lui scelse la Dc. Tanto per non sbagliare. Scoppia Tangentopoli. Lui entra nel Ppi di Rocco Buttiglione e poi lo segue nei Cristiani Democratici Uniti. Mastella lo convince, senza tanta fatica a passare nell’Udeur. Ma lui, instancabile transita e finisce con Rutelli. Ed è subito Ulivo e quindi Pd. Tanto per non sbagliare. Ma è con i voti del Pdl che viene eletto presidente della Commissione di Vigilanza Rai dalla quale non si schioda nemmeno quando glielo chiedono tutti, sia quelli che lo hanno eletto sia quelli che gli hanno votato contro. Pur di liberarsi di lui sciolgono la Commissione. Lui passa con i Radicali Italiani. Ma adesso il premier ha bisogno di lui. Berlusconi chiama, lui risponde. Eccolo, pronto per il Pdl. Riccardo Villari, detto VinaVillari, per la forza con cui restava appiccicato alla poltrona, non è altrettanto affezionato al partito. Per lui uno vale l’altro. Purché lo chiamino. Purché si possa rendere utile.

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