- 25 Luglio 2011
Erano passate poche ore dal massacro norvegese che già Fiamma Nirenstein, sul Giornale di Feltri-Sallusti, scriveva parole di fuoco contro il terrorismo islamico. Sarebbe bastato pazientare un secondo per scoprire il volto bianco, cristiano, razzista, antislamico, occidentale, conservatore dell’autore della strage. Ma è difficile imporre il freno alle proprie fobie. Il giorno dopo Fiamma non ha scritto più. Ho pensato: “Hai visto Feltri-Sallusti? Hanno capito”. Invece no. Non hanno capito. Ed hanno mandato avanti la truppa da sbarco, Magdi Allam. Il quale ha ammesso che il massacro era stato opera di qualcuno che appartiene alla nostra civiltà ma ha rilanciato sostenendo che la colpa, comunque, è della politica di accoglienza degli immigrati di quei Paesi che “antepongono l’amore per il prossimo alla salvaguardia dei legittimi interessi nazionali”. Quando pensavamo che la matrice fosse islamica, ha detto Magdi, ci sentivamo rincuorati perché questi crimini contro l’umanità appartengono quasi naturalmente a dei fanatici votati a imporre con la forza la devozione a Maometto. Ma poi – delusione – era uno dei nostri. E siamo stati colti dal panico. Perché il cristianesimo è inconciliabile con la pratica della violenza. Mi chiedo solo: esiste un comitato di redazione al Giornale?