C’è una forma di intolleranza che non solo è insopportabile, come tutte le intolleranze, ma è anche incomprensibile. Quella contro i gay. Altre intolleranze hanno spiegazioni, radici storiche, ragioni. Ragioni folli, ma ragioni. Ma come ci si può spiegare che ancora oggi ci siano delle persone che combattono i gay? Una cosa è certa: chi odia i gay, e li combatte, è un deficiente. Quando parli con un omofobo ti tocca ascoltare frasi sconnesse. A cominciare dalla prima, quella che dicono tutti: “Io non ho nulla contro i gay, anzi mi sono simpatici, ho molti amici gay, ma…” E dopo quel “ma” una serie di corbellerie una peggio dell’altra. Che non debbono baciarsi in pubblico (gli eterosessuali sì?), non debbono sposarsi perché lo dice la Costituzione (falso, la Costituzione parla di matrimonio senza mai dire “fra eterosessuali” né le parole “uomo” o “donna”), non debbono adottare figli “perché la figura paterna, la figura materna…” (allora togliamo i figli ai separati e ai vedovi?), che non debbono fare i maestri (metà Grecia antica sarebbe rimasta ignorante). L’omofobia io non solo la disprezzo ma proprio non la capisco. Invidia? Paura dei diversi? Non lo so. Non mi resta che chiudere il discorso con una frase quasi razzista. Siamo circondati da una quantità incredibile di imbecilli. Pensate solo i comunisti, quelli ufficiali, i sovietici, i cinesi. Volevano cambiare il mondo. Ne volevano costruire uno più giusto, senza discriminazioni. Tranne che per i gay. Quelli li uccidevano.

[csf ::: 10:15] [Commenti]
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