- 20 Settembre 2010
Bisogna assolutamente tornare sull’argomento caccia. Luigi Angeletti, segretario della Uil, dice: “Da quando la caccia è regolamentata la fauna è costantemente aumentata”. Perfetto. Già sento le parole del serial killer che dice: “Da quando ho cominciato ad uccidere con metodo e raziocinio, la popolazione mondiale è in costante aumento”. Angeletti dice anche: “Noi cacciatori non siamo i cattivi su cui sparare addosso ogni volta che comincia la stagione”. Beh, il verbo sparare forse non è proprio il più adeguato. Ma ogni volta che inizia la stagione e si comincia a sparacchiare a destra e a manca, con chi ce la dobbiamo prendere, con le quaglie? Angeletti si autodefinisce cacciatore intelligente e la butta in politica: “Siamo come i capitalisti: ci prendiamo i profitti senza intaccare il patrimonio”. Ma come sarebbe a dire? Il sindacalista dice di essere un capitalista? E poi, siamo sicuri che i profitti sono contenti? Giovanna Cavalli, la giornalista del Corriere della Sera che lo intervista, gli chiede: “Sensi di colpa non ne prova?” Risposta: “Milioni di beccacce muoiono comunque di cause naturali”. Ciurbis, ma allora vada a sparare anche ai bambini africani. E le tortore? Le tortore con lui possono volare serene. “Mi sono simpatiche, oltretutto sono facili da prendere e non c’è gusto”. Anche io, Angeletti, sono simpatico. E sono facilissimo da prendere. Sto tranquillo?