Un giorno potrò dire: “Io c’ero”. C’ero negli ultimi giorni dell’impero. C’ero quando la politica agonizzava per colpa di politici incapaci, insensibili, inesorabili nel continuare con i loro comportamenti insensati. Alle elezioni vanno sempre in meno a votare. Ma i tesorieri dei partiti si fanno beccare sempre più spesso con le mani del sacco. La fiducia nei politici raggiunge i minimi storici, ma ce ne fosse uno disponibile a fare mea culpa. Le facce, sempre le stesse, le parole, sempre le stesse. Si chiedono sacrifici agli italiani, anche ai più poveri, e nessun parlamentare si dichiara disposto a farne mezzo. Gente con cinque o sei legislature sulle spalle non ne vuole sapere di lasciare ai giovani il compito di amministrare il nostro Paese. Un Paese disastrato, con una credibilità internazionale tendente allo zero, istituzioni allo sfacelo, corruzione galoppante, spirito civico scomparso, politici catatonici tutti presi a fare inutili e sterili discussioni sulla democrazia interna dei loro partiti, incapaci di fare una minima accettabile riforma elettorale. Io c’ero, quando un comico saltò fuori a dire cose banali, come per esempio che non possiamo farci governare da pregiudicati, che non si può continuare a finanziare i politici con fondi che vengono usati per sgranocchiare aragoste e portare in vacanza le fidanzate. Io c’ero quando tutti i politici e i partiti, finalmente compatti, cominciarono a dire che il comico era un qualunquista e che bisognava combattere l’antipolitica. Insomma, è Grillo che deve togliersi dalle scatole, non loro.

[csf ::: 18:24] [Commenti]
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Fermo restando che un partito che dichiara di essere aperto verso la società dovrebbe essere aperto verso la società;
fermo restando che se uno si vuole iscrivere a un partito che dichiara di essere aperto verso la società dovrebbe potersi iscrivere;
fermo restando che un partito che si dichiara aperto verso la società dovrebbe accettare come nuovo iscritto anche chi parla male del detto partito;
fermo restando che se un partito aperto verso la società ha paura di un nuovo iscritto, chiunque sia, non è all’altezza di un partito aperto verso la società;
fermo restando che le norme che regolano l’iscrizione al detto partito aperto verso la società e quelle che regolano le autocandidature per le primarie per l’elezione del nuovo segretario non consentono effettivamente l’iscrizione di chiunque e in qualsiasi momento si voglia;
fermo restando che le richieste di iscrizione a volte posso sembrare delle provocazioni più che delle entusiastiche dimostrazioni di voler entrare a far parte del partito aperto verso la società;
fermo restando che anche questa volta il partito che si dichiarava aperto verso la società ha dimostrato di essere litigioso e incerto più che realmente aperto verso la società;
fermo restando tutto ciò, ma Beppe Grillo non poteva decidersi prima?

[csf ::: 12:18] [Commenti]
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