I politici debbono essere vicini al popolo. Il popolo ama il calcio. I politici (il sillogismo è elementare) debbono andare a vedere le partite di calcio. Ma siccome è un dovere, non un piacere, devono avere i biglietti gratis. E siccome certi doveri vanno assolti in compagnia, debbono avere due biglietti ciascuno. E’ quello che capita ai consiglieri comunali di Napoli ma spero che capiti anche a tutti i politici italiani. Quando due consiglieri comunali napoletani, Carlo Iannello e Simona Molisso, demagoghi e populisti, hanno proposto in aula di abolire il supposto privilegio di avere regalati due biglietti per andare a vedere la partita, di pallone, in aula si è scatenata la bagarre. Da segnalare il colto intervento di Luigi Zambaldi il quale, secondo La Repubblica, in un italiano degno dell’accademia della Crusca, che nemmeno Antonio Razzi, avrebbe detto: “Oltre i consiglieri, che credo che se lo merita dopo una settimana di lavoro avendo a che fare con i cittadini, ci possiamo premiare di andare a vedere la partita”. C’è bisogno di specificare che Zambaldi ha tutte le ragioni? Avete idea di che cosa significhi per un amministratore avere a che fare tutta la settimana con i cittadini? Quei rompiscatole dei cittadini? E vogliamo anche far pagare loro i biglietti? Ma che li paghino i cittadini i biglietti, loro che hanno le loro settimane tranquille e serene! La proposta dei demagoghi e populisti di abolire i biglietti in regalo è stata giustamente bocciata.

[csf ::: 09:28] [Commenti]
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