Da tempo ogni scusa è buona per pubblicare sui giornali donne nude. Anche giornali autorevoli. Ricordo che quando lavoravo, quarant’anni fa, a Panorama, settimanale a quei tempi assolutamente prestigioso e stimato, spesso e volentieri in copertina c’erano fanciulle un po’ biotte, come si diceva a Milano. E Lamberto Sechi si difendeva ricordando che così facendo si vendevano diecimila copie in più. Oggi i tempi sono cambiati ma non sono cambiati i modi. Non c’è tanto da scandalizzarsi. Una donna nuda è un bel vedere e mi dicono che anche un uomo nudo sia un bel vedere. E se molti femminili oggi, tra creme e intimo, sembrano diventate un campionario di tette e culi non è il caso di drammatizzare. Anche la Venere di Milo non era tanto vestita. C’è da scandalizzarsi invece dell’abitudine di illustrare i progressi delle cure contro il cancro con foto di seni più o meno palpati. Cancro al seno e foto di tette vanno di concerto. Perché quando si parla di cancro alla prostata non si mette la foto di un pisello? Dico tutto ciò perché la notizia che Angiolina Jolie aveva annunciato che si era fatta asportare il seno per prevenire il cancro è stata accompagnata da tutti o quasi con foto in cui le tette della Jolie venivano considerate protagoniste. Tutti o quasi. Sono stato lietissimo di constatare che il Corriere della Sera, quotidiano al quale collaboro, ha illustrato la notizia con la foto di un primo piano del volto di Angiolina. Lo splendido volto di Angiolina. Grazie Angiolina per il coraggio. Grazie Corriere per la misura.

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