- 1 Marzo 2006
A volte la vita è fatta in modo che tu puoi dire: “Io c’ero”. Sono attimi di rara intensità emotiva che lasciano segni indelebili nella coscienza. Ebbene, quando Anna Oxa, la purtroppo cantante italo-albanese, ha detto: “Io non sono un uomo, non sono una donna, io sono una divinità” io non c’ero. Sia chiaro: NON c’ero. Ma poi sul palco del Festival di Sanremo Anna Oxa ha cantato truccata da Morticia. Poi ha letto parole senza senso convinta che fosse una canzone. Poi ha roteato gli occhi a destra e a sinistra gettando il pubblico nella disperazione sia all’Arsiton che a casa. Alla fine, travolta dalla incredibile fascinazione e dall’insostenibile pathos che lei stessa aveva creato e del quale aveva perso il controllo, si è accasciata fra le lacrime sulla spalla dell’imbarazzato Giorgio Panariello. Ebbene, io c’ero.