Fausto Bertinotti, presidente della Camera, di concerto con Franco Marini, presidente del Senato, impugnata con piglio da vero comunista l’accetta della giustizia sociale, ha tagliato i privilegi dei parlamentari. Mai più, ha detto, pensioni con soli due anni e mezzo di lavoro. Bisognerà sedere sui banchi del Parlamento almeno cinque anni. E basta con queste spese per viaggi di studio. Con questa decisione coraggiosa gli italiani risparmieranno 60 milioni di euro. Fatti i dovuti calcoli da domani ognuno di noi spenderà un euro in meno. Da domani? Vogliamo scherzare? Coi risparmi bisogna andarci cauti. Si parte dalla prossima legislatura. E perché? Ha spiegato il questore anziano alla Camera Gabriele Albonetti: perché i parlamentari avrebbero protestato e avrebbero fatto un casino di ricorsi. E si capisce. Gli italiani, quando li tocchi sul pane…

[csf ::: 08:27] [Commenti]
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E’ andata. I consiglieri di sinistra del comune di Roma, interpretando i desideri del popolo del costituendo Partito Democratico, hanno deciso che una strada del territorio della città di Roma dovrà essere intitolata a Bettino Craxi. La mozione che impegna il sindaco a questo omaggio al Grande Latitante ha come primo firmatario Roberto Rastelli, dell’Udc. Sorpresa? E perché mai? L’Udc ha come presidente un reo confesso. In queste cose si muove con naturalezza e l’iniziativa di Rastelli rientra perfettamente nelle tradizioni e nella prassi dell’Udc. Ora si tratta solo di capire come procedere. Cosa vogliamo regalare allo Statista che non volle farsi uomo? Vicolo Craxi? Scalinatella Craxi? Strada senza uscita Craxi? Traversa Bettino? No, per il Socialista più famoso di Tangentopoli ci vuole una strada grande, di traffico sostenuto, di molte corsie. Tangenziale Craxi.

[csf ::: 07:30] [Commenti]
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Fermo restando che: 1) la politica è l’arte del possibile, 2) solo gli imbecilli non cambiano idea, 3) le prime due frasi sono due idiozie…
…la decisione di Walter Veltroni di candidarsi alla guida del nuovo partito ancora non nato che si chiamerà Partito Democratico si può capire solo impastando tutte le tre frasi precedenti.
Fermo restando che: 1) Veltroni è l’unico aspirante leader che dia speranza, 2) non si sentiva l’esigenza di unificare due partiti che vogliono restare separati, 3) il Pd si farà e il segretario indicato dal popolo sarà quello che si è autoindicato…
…resta da capire perché poco tempo fa Veltroni abbia detto che: 1) dopo la guida di Roma la sua esperienza politica doveva ritenersi chiusa, 2) non voleva ridurre la sua vita a una carriera politica, 3) non pensava affatto di proporsi come il futuro leader del centrosinistra.

[csf ::: 15:09] [Commenti]
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Anna Falchi, moglie di Stefano Ricucci, il lanzinechecco, sente che il suo matrimonio sta per esaurirsi e, come è ormai diventata consuetudine dei vip, annuncia a “Chi” che la coppia è in crisi. Parlarne con la mamma, l’amico del cuore, il prete? No, Anna Falchi chiama il giornalista e dice: “Sto male, ho finito anche le lacrime, non ho più speranze. Con Stefano condividiamo lo stesso tetto ma non la stessa vita”. Ecco il dramma delle coppie di oggi. Non si sposano perché le case sono care e non si separano, anche quando hanno finito le lacrime, perché è difficile trovare un’altra casa. Da quando ho letto “Chi” non posso fare a meno di pensare al furbetto del quartierino che torna a casa e vede Anna. “Che fai sotto il mio stesso tetto?” E lei: “Sto qui perché ho finito le lacrime. Ma se vuoi saperne di più, compra l’ultimo numero di “Chi””.

[csf ::: 15:07] [Commenti]
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Insomma, sei nel centro di Roma, devi andare nel quartiere Prati per un collegamento televisivo della 7, e tutta la circolazione è bloccata a causa della presenza ingombrante di Bush. Che cosa fai? Ma che razza di domanda? Fingi un malore e ti fai portare da un’ambulanza. Che male c’è? “E’ stata una goliardata”, ha detto Gustavo Selva, un giornalista che si è presentato alle elezioni con gli eredi dei fascisti tutti legge ed ordine. Ma ecco spuntare le critiche di tutti i suoi colleghi, amici e nemici, compagni e camerati. E’ una cosa scandalosa, han detto, agitando il ditino deputati, senatori e ministri che girano con l’auto blu protetti da scorte, vanno allo stadio gratis in tribuna d’onore, non pagano l’aereo, il treno, la nave, hanno il parrucchiere gratis la pensione dopo due anni di lavoro, pagano in nero i loro portaborse. Mossi da infinito sdegno, hanno sommerso Selva di improperi pronunciando la predica più spietata dal pulpito dei loro più stupendi privilegi.

[csf ::: 15:18] [Commenti]
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Paris Hilton, la fanciulla di cui tutti i giornali parlano ma nessuno sa spiegare perché, è stata giorni fa sorpresa ubriaca e con la patente scaduta alla guida della sua auto. In Italia non si va in galera nemmeno se si corrompono i giudici ma negli Stati Uniti sono pedanti. E così Paris Hilton (una che se si chiamasse Vetralla Miramonti non se la filerebbe nessuno) è stata condannata a 23 giorni di carcere. E lei democraticamente c’è andata. Ma siccome non ce la fa a stare lontana da riflettori e telecamere prima di presentarsi al carcere si è presentata alla consegna degli MTV Awards. E ha rilasciato ai giornalisti una fondamentale dichiarazione. Ha detto l’ubriacona spatentata: “Spero di essere di esempio ad altri giovani”. Strana dichiarazione. Poteva dire più chiaramente: “Non ci crederete, ma dal giorno che mi hanno beccata al volante ubriaca io non ho più smesso di bere”.

[csf ::: 08:24] [Commenti]
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E’ di nuovo libero ma, vivaddio, il carcere non l’ha cambiato. Coerente, tutto d’un pezzo, sempre lo stesso guascone. Non come certi pappamolle o voltagabbana dei giorni nostri. Fabrizio Corona, l’agente fotografico finito in galera per la faccenda dei servizi fotografici venduti non ai giornali ma alle vittime dei paparazzi, non si fa intimorire. Cinque secondi dopo essere uscito da San Vittore dopo 90 giorni di carcerazione, si lascia circondare da giornalisti e telecamere (la riservatezza è il suo mito, l’understatement la sua regola di vita) e comincia a parlare. E rilascia la dichiarazione conciliante: “Sono vittima di quel talebano di Woodcock”. E poi, tanto per far capire che è sempre lui che guida il gioco: “Dirò le mie verità e saranno cazzi amari per tutti”. Per uno che è accusato di estorsioni e ricatti è proprio un gran rientro.

[csf ::: 08:18] [Commenti]
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Nel pieno della polemica se acquistare o non acquistare il documentario della Bbc sui preti pedofili, è intervenuto autorevolmente Claudio Cappon, direttore generale della Rai. Il quale ha detto: “Ho chiesto a Santoro che nel corso della puntata dedicata al documentario siano ampiamente rappresentate tutte le parti coinvolte”. Mica male. Perché il documentario è stato realizzato da una delle più serie reti tv del mondo. Come dire: “Mica ti fiderai della Bbc, eh? Controlla, verifica e applica la par condicio”. In sostanza bisogna che tutte le persone coinvolte siano invitate in trasmissione. Qual è il problema? avrà pensato Santoro. Visto che il documentario parla della “circolare” del Papa che vieta ai preti di testimoniare in processi in cui siano imputati preti pedofili, basta invitare un sacco di preti pedofili. Ma soprattutto il Papa.

[csf ::: 08:16] [Commenti]
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Ci sono notizie che proprio non vorresti leggere. Fiona Swarosky non andrà più in Sardegna a causa della tassa sul lusso inventata dal governatore Soru. Son cose che ti colpiscono al cuore. “La Sardegna sarà sempre più l’isola dei russi e degli arabi”, spiega. E annuncia che andrà “in un’isola più tranquilla, più privata”. Capri. “La mia Sardegna purtroppo non esiste più. Le manca il gusto di Panarea, e pensare che la Sardegna era Panarea: c’era la mondanità anche allora, c’erano gli Onassis e i Kennedy ma alle colazioni in spiaggia arrivavano in pareo e a piedi nudi”. Come non capirla? Anche qui a Lavarone non è più come una volta. Troppi russi, troppi arabi. Anche io me ne andrò in un posto più tranquillo, più privato. Cortina d’Ampezzo. E la mattina mi arrampicherò con la colazione al sacco sul Pomagagnon. In pareo e a piedi scalzi.

[csf ::: 08:22] [Commenti]
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Non è difficile diventare un eroe in Italia. Basta commettere un reato e poi, a due passi dalla condanna, confessarlo virilmente. Basta farlo con le giuste parole. Per esempio: “Chiedo rispetto per la mia scelta”, dice Ivan Basso, il ciclista, preso col sorcio in bocca dell’emotrasfusione che ha confessato quando ormai i suoi giudici avevano le prove di tutto. Per questo oggi Ivan viene considerato il coraggioso campione dell’antidoping. Poi si è portato avanti col programma. “Chiedo che d’ora in poi si parli delle mie prestazioni sportive, quando tornerò a correre, senza tirare sempre fuori questa storia”. Approfitto anche io di questo format. Tutto quello che ho scritto finora su questo giornale era falso. Lo confesso. Chiedo rispetto per la mia scelta. Ma chiedo anche che d’ora in poi si parli solo dei miei articoli, senza tirare sempre fuori questa storia.

[csf ::: 08:14] [Commenti]
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