- 13 Giugno 2015
Oggi vota soltanto il 50 per cento degli italiani. Non per pigrizia. Per consapevolezza che la misura è colma. Perché la politica chiede sacrifici ma non è disposta a farne. Perché i politici continuano a comportarsi secondo i dettami della doppia morale. Perché metà della popolazione è convinta che è tutto inutile se i lazzaroni continuano a fare i lazzaroni del tutto indifferenti ai rischi che corrono, tant’è vero che continuano a raccontarsi le loro prodezze al telefono. E l’altra metà se ne frega e continua a votare gente che ruba, che truffa, che falsa bilanci, che corrompe, che evade. Oggi l’avviso di garanza garantisce soprattutto la visibilità e il successo alle elezioni. E così siamo arrivati al punto che se si votasse oggi, al ballottaggio finale arriverebbe un partito che si dice di sinistra ma è di destra ed un partito che si dice né di destra né di sinistra. E’ la definitiva morte della politica. Ma…Ma lo scenario che abbiamo davanti è singolare ed in fondo intrigante. Renzi, leader del primo partito, contro (facciamo un nome, il migliore) Luigi Di Maio, leader dei grillini. Renzi si presenta col suo 40 per cento e Di Maio col suo 20 per cento. Voi direte: bene, al ballottaggio, trionfo del partito democratico…Ma no, amici miei, solo un enorme successo degli astensionisti garantirebbe il successo di Renzi. Ma l’Italia non renziana è fortemente antirenziana. Ed in chiave antirenziana moltissimi italiani voterebbero Di Maio. E Di Maio diventerebbe il presidente del Consiglio. Vi rendete conto?