- 29 Aprile 2015
Ammetto che l’argomento è vecchio. Ma vi confesso che ogni volta io rimango allibito. Quando? Quando (succede raramente perché il mezzo mi interessa poco, ultimamente) mi metto davanti al televisore e becco l’ennesima rissa. Gente che urla ad altra gente che urla più forte. E in mezzo a questo inferno non si sente assolutamente nulla se non sporadiche parole, generalmente insulti inframezzati da frasi insensate tipo”io l’ho fatta parlare adesso faccia parlare me”. Quando questi geni della comunicazione sono due politici ritengo la cosa del tutto normale. I politici capiscono poco di mass media. Se non litigano cercano di impossessarsi dell’audio per sparare pipponi noiosissimi. Quando dicono: “Mi faccia concludere il mio pensiero”, dimenticano che un pensiero raramente ce l’hanno. Voi forse sapete che conduco insieme a Giorgio Lauro una trasmissione su Radio 2. Al contrario di molti di nostri colleghi noi cerchiamo di evitare di invitare persone di cui si sospetta la litigiosità e comunque cerchiamo di evitare di mettere due galli nello stesso pollaio. In tv ti puoi divertire a vedere le facce alterate dalla rabbia. Ma per radio sarebbe devastante. Comunque, se succede, da noi o altrove, che due politici si urlino in faccia la loro incomunicabilità, in qualche maniera li capisco. Ma sempre più spesso capita che il litigio avvenga tra un politico e un giornalista. Un’idiozia. E il colpevole maggiore è il giornalista. Perché il giornalista ha il dovere di far capire e di comportarsi in maniera imparziale. Sa, signora, non sono più i giornalisti di una volta.