Il calcio è una repubblica a parte dove vigono regole speciali e regna un’etica speciale. I calciatori sono cittadini speciali. Ciò che vale per tutti non vale per il calcio e viceversa. Solo partendo da queste considerazioni si possono capire gli articoli e i commi del nuovo contratto che legherà il redivivo Mario Balotelli alla sua nuova-vecchia squadra, il Milan. Supermario tornerà a giocare con il rossoneri ma ha dovuto firmare un contratto capestro, neanche fosse un “marine” in partenza per il Vietnam. Secondo i giornali che hanno riportato la notizia, ha firmato che non si drogherà. Ah bè. Per tutti gli altri giocatori del Milan, libertà totale di cocaina ed eroina? Ma non è l’unica cosa che Supermario non potrà fare, pena squalifiche, multe salatissime e addirittura rescissione del contratto. La più clamorosa sarà il divieto di cresta eccessiva. Sarà consentita una cresta discreta, una cresta moderata, equilibrata, non colorata, senza gel e piuttosto accasciata sul cranio. Non potrà fumare, non potrà ubriacarsi, dovrà usare la divisa del Milan, dovrà evitare i locali notturni e non dovrà fare scherzi stupidi e goliardici negli spogliatoi. Non bastasse, dovrà smetterla di scrivere tutti quei tweet in cui parla di cose interne della squadra. Appena firmato il contratto, è corso a fare un tweet in cui ha parlato del suo contratto. Nonostante ciò ho l’impressione che Balotelli sarà un ragazzo ligio e che rispetterà il suo contratto. E che non segnerà più nemmeno un goal.

[csf ::: 17:09] [Commenti]
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Impazza, sul quotidiano impegnato, il dibattito sul piede. E’ un dibattito che viene da lontano. Già Aristotile aveva affrontato il tema ma solo la scuola di Francoforte lo aveva approfondito. Così Andrea Scanzi ha giustamente attaccato tutte quelle donne che usano “scarpe aperte senza tacco. Un’autentica sciagura estetica”. Non è solo un problema di bellezza. E’ anche un freno all’eros. “La libido crolla a zero”, si allarma. Il piede, dice, è ritenuto una parte non “privata” e quindi mostrabile. “E’ qui che risiede l’errore. Il piede è una parte intima”. Come le tette, come il sedere. Le donne non lo possono mostrare se non è perfetto. E conclude: “E’ una invasione di truzzi che indossano ciabatte inaccettabili”. Gli risponde, sul suo stesso giornale impegnato, una sua collega. Non si sa se perché donna o perché sia chiama Truzzi. Silvia Truzzi. E gli dice che “c’è infradito e infradito”. Perché una cosa sono quelle schifezze di infradito alla giapponese e una cosa sono quelle cucite a mano dagli artigiani capresi. Il dibattito vola alto e il quotidiano impegnato torna per la terza volta sull’argomento. Selvaggia Lucarelli attacca con decisione Andrea Scanzi e gli ricorda che i piedi dell’uomo sono peggio di quelli della donna. E cita dodici casi in cui gli uomini quanto a scarpe sono messi proprio male. Conclude nientedimeno che il grande musicologo Paolo Isotta, sempre sul quotidiano impegnato. Dice: “Ah, la bellezza del piede nudo!” Vogliamo finirla qui?

[csf ::: 17:08] [Commenti]
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E va bene. Dopo 35 anni anni dagli avvenimenti, un giudice, indagando sul rapimento e l’assassinio di Aldo Moro, ha ordinato di cercare tracce del Dna del leader della Dc nel covo delle Brigate Rosse di via Gradoli. Badate bene, non nel covo di via Montalcini dove si sa per certo che Moro fu tenuto prigioniero, ma in quello di via Gradoli, quello che fu scoperto grazie ad una perdita di acqua da una doccia, quello che era stato anche indicato a Romano Prodi durante una seduta spiritica con tanto di piattino e di tavolino dagli spiriti di don Sturzo e di La Pira per il tramite anche di due ministri, Mario Baldassarri e Alberto Clò nella cui casa di campagna si svolgeva l’interessante interrogatorio dei due trapassati democristiani. Già vedo gli agenti entrare nell’appartamento di via Gradoli alla ricerca di tracce della saliva di Moro e di qualche suo capello. E mi immagino il loro scoramento quando dovranno ammettere il loro insuccesso confessando al giudice che 35 anni, e tutti gli inquilini che si sono succeduti, hanno cancellato qualsiasi possibilità di rintracciare alcunché dell’ex presidente della Democrazia Cristiana. E per fortuna! Vi immaginate che cosa potrebbe succedere se al contrario scappasse fuori un po’ di Dna? La mossa successiva sarebbe la richiesta di scavo del Palatino per cercare la prova che sia stato veramente Romolo ad uccidere Remo. Basterebbe un tubetto vuoto di barbiturici accanto ad un po’ di cacca di Remo e la storia di Roma cambierebbe da così a così.

[csf ::: 17:06] [Commenti]
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Ammettiamo anche che un giorno l’uomo possa andare su quel pianeta lontano 1400 anni luce che è tanto simile alla Terra. Su quel pianeta, che l’uomo nella sua arroganza ha già battezzato, si potrebbe essere sviluppata una vita simile alla nostra. Che cosa succederebbe quando l’uomo incontrasse un altro essere vivente? Succederebbe che ci andremmo armati fino ai denti e cercheremmo di uccidere il primo “alieno” (alieni in quel caso saremmo noi) incontrato nella nostra storia. Sembra proprio che l’uomo sia cattivo o per lo meno sia talmente pauroso del diverso da perdere il controllo di sé. Ho la prova. La storia del robottino Hitchbot, un pupazzetto a forma di bambino, programmato per girare il mondo chiedendo l’autostop. Aveva i suoi fans, i suoi “familiari” che lo seguivano su Facebook, le sue storie e le sue avventure. Aveva girato il Canada, partendo da Halifax, era andato in Germania (Monaco, Berlino, Colonia, Amburgo), si era preso una vacanza in Olanda, e poi era tornato in America del Nord per un altro giro in autostop negli Stati Uniti, partendo da Salem, Massachusetts, per arrivare a San Francisco, California. Ma dopo due settimane in cui veniva caricato e scaricato da gentili automobilisti, mentre aspettava a Filadelfia un nuovo passaggio, è stato massacrato da ignoti. Mi sfugge il motivo per il quale una persona possa distruggere un robottino che sta girando il mondo chiedendo un passaggio. Spero solo che l’intelligenza artificiale non perda la fiducia nel genere umano.

[csf ::: 17:03] [Commenti]
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