- 29 Marzo 2006
Cara Antonella Clerici, benedetta donna, lei mi piace. Quando l’ho vista alle prese con l’intervistatrice barbarica Daria Bignardi mi sono divertita molto. Lei era spiritosa, disinvolta, autoironica. Ho riso sentendola ripetere la splendida e sospetta gaffe di quando, invece di dire “Non so stare senza calcio”, disse “Non so stare senza cazzo”. Grazie quindi di avere inaugurato i pacchi che furono di Bonolis e di Pupo presentandosi vestita tutta di rosa come una confezione di confetti di battesimo. Lei stessa ha commentato: “Sono veramente ridicola”. Mi consenta di non essere d’accordo. Lei era splendida. Di questi tempi l’agghiacciante alternativa poteva essere Loredana Berté col suo funereo vestito da sposa di tulle nero col quale si è presentata a Sanremo. Anna Oxa, la Morticia della canzone italiana, al suo confronto sembrava Alice nel Paese delle meraviglie.
- 11 Marzo 2006
“Mia sorella è notoriamente la migliore giornalista che abbia la Rai”. Parola di Rocco Buttiglione, ministro per i Beni e le Attività culturali. Sua sorella, Angela, storica conduttrice del Tg1, attualmente direttore della testata giornalistica regionale della Rai, è una bravissima giornalista. Può anche darsi che sia la più brava della Rai. Purtroppo è Rocco Buttiglione che notoriamente non è il massimo dell’eleganza. Spero che Angela abbia telefonato a Rocco e lo abbia strigliato. Intanto segnalo a Rocco che mia sorella è notoriamente la migliore giornalista di Perugia. Forse lei sarebbe felice che io lo imitassi e andassi in giro a dichiarare pubblicamente la mia stima per lei. D’altra parte conosco molta gente che ha sorelle notoriamente eccezionali ma nascondono la loro notoria bravura. Non fanno come Rocco. Notoriamente.
- 8 Marzo 2006
Qualche mese fa incontrai Al Bano in un albergo di Milano per una intervista. Tra le altre cose, lui mi disse parole che non piacquero a Loredana Lecciso. Poi andò nell’isola dei famosi. Quando Loredana lesse l’intervista dette a sua volta una intervista per comunicare all’audience, con grande successo di share, che lo mollava. La notizia fu data in diretta ad Al Bano dalla Ventura. Ne derivò un ambaradam mediatico senza precedenti. Al Bano dopo qualche settimana abbandonò l’Isola. E i due presero a comunicare fra loro tramite interviste e comparsate televisive. Io venni preso in giro per almeno un mese dagli amici che mi accusavano di sfasciare famiglie. La notizia quindi mi atterrisce: Albano ha deciso che parteciperà all’Isla de los famosos, in Spagna. La mia paura è che si ricominci da capo. Ho una importante dichiarazione da fare: non concedo interviste.
- 2 Marzo 2006
L’elezione diretta dei magistrati da parte dei cittadini. Umberto Bossi si è ripreso brillantemente dalla malattia e si vede dalle cose che dice. “Finalmente potremo avere qualche giudice veneto”. E’ quello di una volta, lo riconosciamo. Grande idea: eleggiamo i magistrati. L’amministrazione della giustizia è roba antiquata. Votiamo dunque per il nostro giudice preferito. Io per esempio dichiaro fin d’ora che voterò per un giudice di Cura di Vetralla, frazione viterbese dalla solide tradizioni giurisprudenziali. Pensate che libidine: la campagna elettorale. “Votate Rifondazione Giudiziaria. Più assoluzioni, meno condanne”. “Contro il pericolo giustizialista, vota Forza Legge”, “La Lega è uguale per tutti”, “Comma e martello: la legge del Popolo”. Alé, tutti al Bancomat a votare per il giudice di quartiere. Serve la tessera elettorale? Ma stai scherzando? Bastano cento punti della Esselunga.
- 1 Marzo 2006
A volte la vita è fatta in modo che tu puoi dire: “Io c’ero”. Sono attimi di rara intensità emotiva che lasciano segni indelebili nella coscienza. Ebbene, quando Anna Oxa, la purtroppo cantante italo-albanese, ha detto: “Io non sono un uomo, non sono una donna, io sono una divinità” io non c’ero. Sia chiaro: NON c’ero. Ma poi sul palco del Festival di Sanremo Anna Oxa ha cantato truccata da Morticia. Poi ha letto parole senza senso convinta che fosse una canzone. Poi ha roteato gli occhi a destra e a sinistra gettando il pubblico nella disperazione sia all’Arsiton che a casa. Alla fine, travolta dalla incredibile fascinazione e dall’insostenibile pathos che lei stessa aveva creato e del quale aveva perso il controllo, si è accasciata fra le lacrime sulla spalla dell’imbarazzato Giorgio Panariello. Ebbene, io c’ero.