- 27 Giugno 2005
Ma dimmi tu! C’era bisogno di aspettare così tanto per dircelo? E noi a chiederci: come mai il Cavaliere vede comunisti dappertutto? Come mai considera Romano Prodi un pericoloso bolscevico? L’hanno picchiato, capito? L’hanno picchiato quando era piccolo, a dodici anni, e lui non si è mai ripreso dalla choc. Stava attaccando manifesti contro il Fronte Popolare quei manifesti così politicamente corretti e mica terroristici che dicevano: “Dio ti vede Stalin no”. Arrivarono i comunisti e gli dissero: “Stalin non ti vede ma ti abbiamo visto noi”, e lo buttarono giù dalla scala. E lui corse a piangere dalla mamma e la mamma gli diede il resto perché già da allora nessuno gli credeva nemmeno i genitori. E noi adesso restiamo nel dilemma: credere a mamma Rosa o credere a Silvio? E poi: perché non l’ha scritto nel “Libro nero del comunismo”?
- 20 Giugno 2005
Umberto Bossi ha parlato a Pontida ed il suo è stato un atto di coraggio. Il braccio sinistro era immobile e i muscoli della faccia non rispondevano come avrebbero dovuto. Ha detto: “Io sapevo che l’Europa sarebbe fallita”. Adesso possiamo stare tranquilli. La malattia non l’ha cambiato. Falso come sempre. Dieci anni fa aveva detto che la Padania doveva aderire all’Europa economica e monetaria ancora prima dell’Italia. Era il più europeo di tutti. Sinceramente: è bello scoprire che è irritante come ai bei tempi. Ha detto anche che bisognava essere grati al ministro Castelli che aveva bloccato l’introduzione della pedofilia in Europa. Le solite chiacchiere da bar. Le solite scemate delle quali Bossi si è sempre servito per vellicare il peggio dell’italiano menefreghista ed egoista. E’ lui. Ha vinto sulla malattia e vive e lotta insieme a noi.
- 15 Giugno 2005
“Una grande prova di buon senso”, ha detto Francesco Rutelli. E Marco Follini, nel giorno della festa per il no-quorum, ha echeggiato: “Un risultato di buon senso”. Improvvisamente l’Italia è diventata un Paese di buon senso. Scopro la fonte di questa unanimità. Ha detto il cardinale Camillo Ruini: “Una scelta di buon senso”. I “neocat”, le truppe cammellate sostenute e volute dalla Cei del cardinale Ruini, sono scesi in campo ed hanno stravinto, grazie al buon senso degli italiani, facendo il tifo per l’astensione. Ed io mi unisco a loro nella propaganda dell’astensione. Caro Ruini, spero proprio che quando si tratterà di mettere la crocetta sulla Chiesa Cattolica per l’otto per mille gli italiani facciano ricorso a tutto il loro buon senso e si astengano visto l’uso che la Chiesa fa dei soldi raccattati. Scusi sa, ma non l’ho presa bene.
- 13 Giugno 2005
Susanna Turco intervista per il Magazine del Corriere della Sera alcune donne famose per conoscere il loro rapporto con l’automobile. Tremende le donne che si avventurano sugli stessi sentieri degli uomini. Anna Molinari, stilista di Bluemarine, ha una Porsche ma non disdegna le “lunghe passeggiate solitarie”. Dici: a piedi? No, a bordo delle tre Ferrari da collezione del marito. A lei piacciono “grosse, veloci, potenti” perché “è una gioia sentirsi liberi di correre anche fortissimo lontani da tutti”. La velocità massima? “Non posso dirlo, mi toglierebbero la patente. Però ci do. Quanto a multe sono la prima contribuente di Carpi. Lo dico sempre ai vigili”. Ah, ah, ah, ridere! Cresce imperiosa la voglia di rigare con apposito chiodo la Porsche ma alla fine mi accontento con un ricordo da Cuore: “Braccia rubate all’agricoltura”.
- 7 Giugno 2005
Enzo Biagi ha fatto notare l’altro giorno sul Corriere della sera che non è proprio da grande statista fare il segno del dito medio alzato che, per gli americani, vuol dire qualcosa tipo “fuck off” e non state a chiedermi di più. De Gasperi non avrebbe mai detto “fanculo” ai suoi avversario politici e, per quanto non ci possa giurare, credo che nemmeno Churchill si sia mai lasciato andare a volgari insulti come ha fatto Silvio Berlusconi qualche settimana fa a Bolzano. Eppure per i suoi adulatori Silvio resta sempre un grande statista. Tanto che chi lo critica viene subito bacchettato. Ecco quindi Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore di Forza Italia: “Se ci fosse un festival del cattivo gusto e della disinformazione questa volta Biagi avrebbe vinto il primo premio”. A lui invece, tessera P2 n.2232, il premio del buon gusto e della libera stampa”.
- 1 Giugno 2005
Dichiara di guadagnare, solo andando in discoteca, otto miliardi di lire. E’ lui, Costantino. Non chiedetemi come abbia fatto ad arrivare a guadagnare otto miliardi di lire solo andando in discoteca. Chi vince 130 miliardi al Superenalotto sa che è stato solo culo. Costantino dice invece: “Io sono me stesso e la gente lo capisce”. Intendiamoci. Dice anche: “Non mi sembrava di aver fatto niente di speciale”. Momenti di lucidità non si negano a nessuno. Ma se qualcuno lo critica quando vuole fare l’attore? “Le critiche derivano dall’invidia”. Purtroppo esistono le imitazioni. “Accendi la televisione e dappertutto c’è un Costantino”. Faccio bene a non guardare più la tv. “Mi copiano perché non possono avermi”. Qui nasce il filosofo. Ma subito muore. “Se volessi potrei rifarmi il naso e togliere questa gobbetta. Ma non mi sentirei più uomo”.
- 28 Maggio 2005
Eh no, cara Costanza Rizzacasa d’Orsogna, questa non me la dovevi fare. Mare o montagna? Reggicalze o autoreggenti? Doccia o bagno? Ma sono i vecchi luoghi comuni del giornalismo frou frou! E tu mi caschi proprio sull’antica, esausta domanda: preferite i boxer o gli slip? Boxer o slip? D’accordo, anche io l’ho chiesto una volta. Ma ero giovane e ricattato dal perfido direttore. D’accordo, anche io l’ho chiesto recentemente. Ma l’ho chiesto a Marzullo. E già sapevo che portava i boxer coordinati con la camicia, il divano e le tende. Non ci ho fatto un’inchiesta sul Riformista interrogando i sottosegretari. E poi, perché non i ministri? Forse perché sottosegretario sottintende qualcosa di più intimo? Mi sembra di immaginare la domanda: che cosa porta sotto, sottosegretario? Costanza, non farlo più. A proposito: tanga o mutanda ascellare?
- 23 Maggio 2005
Silvio Berlusconi intervistato sui suoi rapporti con le figlie Eleonora e Barbara da Silvana Giacobini, direttrice di Chi, settimanale della Mondatori, quindi di Berlusconi, viene travolto da irriverenti domande tipo: “Per cosa pensa che le sue figlie la amino?” Il premier, pressato dall’incalzante inquisitrice, non riesce ad evitare la domanda insidiosa: “Se una delle sue due figlie si fidanzasse con un no global lei che cosa direbbe?” Cielo! Ma si può essere più screanzata? Non poteva ipotizzare un disastro meno rovinoso? Che so, un fidanzato stalliere mafioso, uno spasimante falsificatore di bilanci, un moroso corruttore di giudici? Proprio no global doveva immaginarselo? Ma il premier reagisce con fermezza al colpo basso della sua direttrice. Puntualizza: “L’amore è cieco. Ma spero non fino a questo punto”. Grande Silvio! Silvana ko.
- 2 Maggio 2005
Sergio D’Antoni ha scritto al presidente della Repubblica. E questa è già una notizia. Gli ha scritto che vuole fargli anche lui una proposta per la nomina di un senatore a vita “mentre corrono nomi più o meno autorevoli”. D’Antoni vuole uno che venga dal mondo del lavoro. Chi? Un protagonista della nostra straordinaria storia sindacale. Sì, va bene, ma chi? Un esponente di rilievo del vario e articolato mondo impegnato attorno ai diritti del lavoro. Cioè chi? Chi ha dedicato e dedica al continuo progresso del valore fondativo del lavoro tutto il suo impegno intellettuale e morale. Che strazio! Prima che mi venga il latte alle ginocchia qualcuno avverta Sergio D’Antoni che il posto di senatore a vita serve a premiare chi ha dato lustro alla nostra Repubblica, non a far pubblicità a un’ambiente e a un’idea. Cioè: faccia un nome, accidenti.
Come ha accolto l’onorevole Mario Segni la proposta di Berlusconi di dar vita a un partito unico del centrodestra? L’Italia se lo domandava e lui non l’ha lasciata col fiato in sospeso: “Sono favorevole”, ha detto. Ma ha posto due condizioni sulle quali non è disposto a transigere. La prima è che nel simbolo del nuovo partito ci sia la parola “cristiano”. La seconda è che il leader del nuovo partito sia nominato attraverso le primarie. E con i laici di Forza Italia come la mettiamo con questa eterna voglia di Dc? “Si aprirà il dibattito”. E con Berlusconi come la mettiamo visto che il padrone del centrodestra è lui? “Non escludo affatto che possa essere ancora Berlusconi a guidare il partito. Ma serve l’investitura”. Altrimenti? “Solo a queste condizioni appoggeremo il premier”. Ma si può? Nell’entourage del Premier sono preoccupatissimi.