- 6 Maggio 2012
Ne ha dette di tutti i colori il Buffon nazionale. Nei giorni precedenti la partenza della squadra italiana per gli Europei di calcio, il portierone della Juventus, investito dallo scandalo del calcio scommesse, ha reagito con sdegno attaccando giornalisti e giudici. Poi è saltata fuori di nuovo la vecchia storia che lo vuole grande scommettitore. Ora: il regolamento del calcio vieta ai calciatori di scommettere. Giusto? Non giusto? Non lo so. So solo che lo vieta forse per un motivo elementare: se scommetti sei portato a fare in modo che il risultato sia simile a quello della tua scommessa. Ma il caso di Buffon è un po’ diverso. Il portiere della nazionale non è un semplice scommettitore. E’ uno scommettitore compulsivo. Scommette un casino di soldi. E allora uno pensa: speriamo che vinca perché se perde perde un casino di soldi. E l’estremo difensore di una squadra, se per ipotesi assurda fosse coperto di debiti, potrebbe essere sospettato di qualsiasi cosa. Ingiustamente, ma sarebbe sospettato. Conoscete la storia della moglie di Cesare, no? Alla prima papera tutti a pensar male. “Di che stiamo parlando?” ripeteva fino alla noia durante la conferenza stampa. “Di che stiamo parlando? I soldi sono miei e ne faccio quello che voglio. Di che stiamo parlando?” Stiamo parlando, caro Gigi, di saggezza, senso del limite, di opportunità, di prudenza.
PS Però, lasciatemelo dire, due squadre italiane sono finanziate da due grosse compagnie di scommesse. Il calcio pubblicizza le scommesse, cioè spinge a scommettere. Di che stiamo parlando?