- 10 Giugno 2008
Grande, grande, grande. Vittorio Emanuele di Savoia, il re di cui potremmo andare orgogliosi se solo le cose fossero andate in maniera diversa e non avesse vinto la Repubblica. Ma chi ce l’ha un reale così? Apre bocca a fa la gaffe, sia che parli di politica che di donne. Berlusconi vuole mettere in galera quelli che fanno le intercettazioni e quelli che le diffondono? Chi meglio del nostro re mancato può commentare, lui che è stato beccato a dire zozzerie al telefono? Comincia spiegando che adesso sta attento, non dice battute goliardiche, soppesa le parole, usa il cellulare solo in Svizzera. “I giudici ti prendono dei pezzettini di frasi e poi te li montano come vogliono loro e alla fine tutta la scena viene fuori truccata”, spiega confondendo i giudici per dei registi cinematografici. Ma poi sembra pentirsi di volere la fine delle intercettazioni. Berlusconi non deve esagerare. Le intercettazioni non vanno abolite del tutto. Vanno proibite “solo per la gente perbene e non per i criminali”. Ineffabile principe ereditario! Chi decide chi è criminale? I giudici? E come fanno? Con le intercettazioni? Ma non della gente perbene. E chi decide chi è perbene? Facciamo così. Non si intercettino gli eredi al trono e ci siamo tolti il pensiero.