- 4 Novembre 2009
Roman Abramovich, per i lettori di gossip italiani, è quel miliardario russo, proprietario del Chelsea, che viaggia a bordo del megayacht Pelorus, una barchetta da 130 milioni di dollari con annesso sottomarino. Valore: 200 miliardi delle vecchie lire, roba che ci vogliono gli stipendi annuali di mille operai per raggiungere la stessa cifra. I non lettori di gossip italiani forse non sanno nemmeno chi sia Abramovich a meno che non pensino che sia quello che tirava le punizioni per l’Inter. Io vi voglio aiutare. Abramovic è uno sfigatone che ogni tanto cerca di andare a mangiare nei ristoranti di lusso italiani e gli dicono sempre che è tutto pieno e lo mandano via. E’ un nuovo ricco, d’accordo, ma io credevo che il soldo nobilitasse. Evidentemente il rublo non nobilita. Lo hanno mandato via la scorsa estate dal Bistrot di Forte dei Marmi e questa estate dal Bridge di Panarea. Lui ogni volta incassa. Ma ogni volta, poi, ci ricasca. Non lo mandano tutti via, a dir la verità. Qualcuno lo accoglie ma poi gliela fa pagare. Il 30 ottobre, insieme a cinque amici, ha pranzato al “Nello’s” di New York (696 di Madison Avenue, se proprio ci tenete) e gli hanno dato una sòla solenne. Per il solo vino (Romané Conti, Chateau Petrus e Cristal) 30 mila euro. Per i rigatoni 30 euro. Per la Milanese 50 euro. Per tre tagliolini al tartufo 550 euro. La faccio breve. Totale: 40 mila euro. Lui era tutto contento perché se la tirava da gran signore. Ma poi si è tradito: tra un prosciutto e mozzarella da 30 euro e un piatto di calamari fritti da 20 euro ha ordinato un cappuccino. L’ha pagato poco, 7 euro. Ma al Bistrot e al Bridge hanno riso come pazzi.