- 26 Maggio 2010
Caro premier, lei è un genio. Lo dico in ritardo. Avrei dovuto cominciare a dirlo quando riuscì a convincere gli italiani che la colpa di tutti i mali erano i comunisti, razza estinta, che lei resuscitò perché le servivano come il pane. Bisognava capirlo da allora che lei era una spanna sopra tutti. In questi giorni sta dando il meglio di sé. Dopo aver sostenuto con grande enfasi che la crisi era una invenzione (dei comunisti?), che era qualcosa di psicologico, che bisognava affrontare la vita con ottimismo, eccoci oggi alla manovra finanziaria, a frasi come “non dobbiamo fare la fine della Grecia”. Eccoci a bloccare gli stipendi dei dipendenti pubblici, a tagliare le pensioni di invalidità, ad aumentare i pedaggi autostradali, a tassare il turismo, a ridurre la spesa sanitaria. Non mi sembra una politica dell’ottimismo. Lo so che lei riuscirà a convincere gli italiani che si tratta della solita propaganda dell’opposizione. E che mi dice del taglio degli enti inutili? Ero bambino quando sentivo dire che era stato creato un ente per abolire gli enti inutili. Adesso lei ce lo vende come misura anticrisi. Geniale. Geniale la comunicazione che i risparmi ottenuti dal licenziamento di precari, contrattisti, consulenti e borsisti andranno a finanziare le missioni di pace all’estero. Lei è un genio. Sopprime l’Isfol, l’Isae, l’Ispesl e l’Eim per finanziare l’Afganistan. Basta, smettetela di parlar male del premier.