- 15 Luglio 2015
Scrivo per fatto personale. Ma in fondo si scrive sempre per fatto personale. Si scrive sempre su cose che ci colpiscono in maniera particolare. Insomma: perché i giornali sono stampati con quei caratteri talmente piccoli che molta gente ha grande difficoltà a leggere? Ma non basta: perché molti medici continuano a scrivere con quella calligrafia in confronto alla quale il sanscrito è un elegante stampatello? Leggo che a causa di ricette e di comunicazioni illeggibili muoiono nel mondo un sacco di persone. Ma non voglio buttarla sulla legge. Mi basta analizzare il fenomeno dal punto di vista dell’educazione. Perché i direttori dei giornali, tutte le volte che fanno costosissimi restyling dei loro quotidiani, non dicono ai loro grafici: “Mi raccomando: fate in modo che possano leggerli anche i nostri lettori anziani. E perché i medici non pensano che alla loro azione di scrivere farà seguito l’azione del cliente di leggere? Ve lo dico io: perché se ne fregano. Perché la nostra è la società dell’egoismo. E anche della pigrizia. Ognuno di noi dovrebbe dire al medico: “Scusi, visto che è pagato per farlo, e visto che i suoi genitori l’hanno mandata a scuola, le dispiacerebbe scrivere in maniera comprensibile? ” Ognuno di noi dovrebbe anche scrivere al direttore del giornale e minacciarlo: “Se lei continua a disinteressarsi dei miei problemi, io smetterò di comprare il suo giornale”. Potrebbe funzionare? Credo proprio di no. La maleducazione è praticamente inestirpabile.