- 4 Febbraio 2015
Elezioni presidenziali: ricorderò il cagnetto Briciola, mascotte dei carabinieri. Lo ricorderò perché naturalmente se ne fregava del cerimoniale. Ricorderò Crozza con quella sua incredibile imitazione di Mattarella fatta praticamente in diretta. La battuta più bella ? “Lasciatemi rivolgere un pensiero a colui che grazie al mio insediamento può finalmente abbandonare il suo gravoso compito e concedersi un meritato riposo: Enrico Mentana”. Poi ricorderò la Flaminia Cabriolet-Landaulet 335 del 1961. Sembrava la cosa più vecchia visibile in quei giorni e invece era la più giovane. Ricorderò la voce sensuale di Laura Boldrini che come un mantra ripeteva: “Bianca, bianca, bianca, Feltri Vittorio, Imposimato punto effe”. E, perché negarlo?, ricorderò tutti quei momenti di grande emozione ogni volta che Laura diceva: Claudio Sabelli Fioretti e si sentivano salire urla di meraviglia dalle scale del palazzo di radio Due di via Asiago 10. Non scorderò mai naturalmente Laura Boldrini che diceva: “Sabelli Fioretti, no, Sabelli Fioratti, qui c’è scritto Fioratti”. Ricorderò la grande e riccioluta chioma rosso fuoco (l’unica cosa vagamente comunista che c’era in Parlamento) di Valeria Fedeli che in quel momento era la seconda carica dello Stato. Ricorderò l’articolo scritto da Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano. Era il primo giorno da direttore e Marco scrisse una colonna di elogi al discorso di Sergio Mattarella. Il primo articolo da quando è nato in cui parlava bene di qualcuno. Un miracolo. Chissà che Mattarella, di miracoli, non ne faccia anche altri.