- 15 Ottobre 2014
Intervista al cardinale Christoph Schönborn, grande teologo domenicano. Uno dei preti che guidano il mondo cattolico. Uno che ha avuto un ruolo centrale nel dibattito del Sinodo. Uno che ha una visione moderna della vita. Gian Guido Vecchi lo incontra per il Corriere della Sera e lo interroga ovviamente su alcuni temi centrali del mondo di oggi, quelli sui quali la Chiesa ha tradizionalmente avuto posizioni retrogade. La comunione ai divorziati…le coppie omosessuali…Il cardinale non si smentisce e mostra il lato meno fastidioso della religione, la comprensione. Tant’è che il titolo alla fine è: “Ho conosciuto una coppia di uomini che era esemplare”. Racconta il cardinale: «A Vienna, ho conosciuto due uomini di tendenza omosessuale che convivono da tempo, hanno fatto un patto civile. E ho visto come si sono aiutati quando uno di loro è caduto gravemente malato. È stato meraviglioso, umanamente e cristianamente, come uno si è occupato dell’altro, restandogli accanto. Sono delle cose da riconoscere”. Anche un laico come me, con notevoli sfumature anticlericali, rimane felicemente sorpreso quando si imbatte in preti con una visione del mondo un po’ meno antica di quella di Giovanardi. Però poi…Il cardinale continua. Gesù ha detto: “I pubblicani e le prostitute vi precederanno nel Regno di Dio”. Capito? Bisogna rispettare anche i peccatori perché non è detto che Dio li punirà. Non c’è niente da fare. Anche per il prete più aperto e progressista l’omosessualità è un comportamento peccaminoso. Un cardinale è sempre un cardinale.
LA DEFINIREI LA SCOPERTA DELL’ACQUA CALDA