- 29 Aprile 2015
Ammetto che l’argomento è vecchio. Ma vi confesso che ogni volta io rimango allibito. Quando? Quando (succede raramente perché il mezzo mi interessa poco, ultimamente) mi metto davanti al televisore e becco l’ennesima rissa. Gente che urla ad altra gente che urla più forte. E in mezzo a questo inferno non si sente assolutamente nulla se non sporadiche parole, generalmente insulti inframezzati da frasi insensate tipo”io l’ho fatta parlare adesso faccia parlare me”. Quando questi geni della comunicazione sono due politici ritengo la cosa del tutto normale. I politici capiscono poco di mass media. Se non litigano cercano di impossessarsi dell’audio per sparare pipponi noiosissimi. Quando dicono: “Mi faccia concludere il mio pensiero”, dimenticano che un pensiero raramente ce l’hanno. Voi forse sapete che conduco insieme a Giorgio Lauro una trasmissione su Radio 2. Al contrario di molti di nostri colleghi noi cerchiamo di evitare di invitare persone di cui si sospetta la litigiosità e comunque cerchiamo di evitare di mettere due galli nello stesso pollaio. In tv ti puoi divertire a vedere le facce alterate dalla rabbia. Ma per radio sarebbe devastante. Comunque, se succede, da noi o altrove, che due politici si urlino in faccia la loro incomunicabilità, in qualche maniera li capisco. Ma sempre più spesso capita che il litigio avvenga tra un politico e un giornalista. Un’idiozia. E il colpevole maggiore è il giornalista. Perché il giornalista ha il dovere di far capire e di comportarsi in maniera imparziale. Sa, signora, non sono più i giornalisti di una volta.
- 22 Aprile 2015
Stiamo parlando di storia, non di cronaca. E’ in corso una migrazione epocale. Piccola ma epocale. Succede, è sempre successo. Popoli in difficoltà, oppure con desiderio di espansione, si spostano dai loro luoghi di origine e invadono gli spazi limitrofi. Tutto questo causa incredibili mescolanze ed è all’origine della civiltà. E’ storia. E se parliamo di saraceni va bene, se parliamo di barconi comincia una serie di distinguo, destra o sinistra che sia. La destra, che storicamente in Italia è meno elegante, usa lessico e argomentazioni orrende. Sparare, affondare, bloccare. Perché il problema di questo esodo non è la condizione di enorme disagio dell’emigrante, ma il metodo per evitare che venga a rompere le scatole da noi. Non tutte le persone di destra sono una schifezza. Esistono molte persone di destra che sono persone per bene. Ma perché si fanno rappresentare da gente come Salvini che di fronte a tragedie come quella che da anni si sta svolgendo nel canale di Sicilia non riescono ad avere un pensiero non dico di compassione ma almeno di intelligenza? Per questa destra deteriore (ma anche per una parte di sinistra ipocrita) l’ideale sarebbe un bel muro, come quello di berlino, come quello fra israele e palestina, come quello fra Usa e Messico. Lo chiamano blocco navale. Che tradotto vuol dire guerra. Nel mondo l’86 per cento della ricchezza è in mano al 14 per cento della popolazione. E non la vuole mollare. Messaggio per chi crede in Dio: possibile che Dio abbia creato un uomo così cattivo?
- 15 Aprile 2015
“Il buonsenso è la cosa meglio distribuita nel mondo poiché ciascuno pensa d’esserne così ben provvisto che anche coloro che più difficilmente si accontentano di ogni altra cosa non sogliono desiderarne più di quel che ne hanno”. Solo un genio poteva scrivere queste parole. Ed infatti l’autore di questo pensiero è Cartesio. E invece il buonsenso latita, come tutti sanno. Latita soprattutto in coloro che si presume dovrebbero averne di più. Pensate ai politici corrotti e agli industriali corruttori. Ormai dovrebbero averlo capito che i loro telefoni sono intercettati. Eppure continuano a parlare, a trattare, a offrire, a chiedere. Eppoi si lamentano e protestano contro i magistrati intercettatori. Ma che la smettessero di tramare al telefono! E in alternativa la smettessero di rubare se proprio non ce la fanno a tacere. E vogliamo parlare di tutti quelli che scrivono sciocchezze su twitter e poi sono costretti a chiedere scusa? Non lo sanno che twitter viene letto da tutti? Che cosa è venuto in mente alla simpatica Paola Saluzzi, conduttrice di Sky, donna che adoro, di scrivere su twitter che Alonso è un imbecille? Se proprio le scappava, che gli mandasse un bigliettino. “Scemo!”. E si era tolta il pensiero. E quel drittone del poliziotto della Diaz che pensa che “o si sta con quella merda di Giuliani o si sta con quelli che gli fanno saltare la testa”? Poteva dichiararlo in una intervista e poi tranquillamente smentirlo. No, lo ha scritto su Facebook. Ma che fine ha fatto il buonsenso? Cartesio!
- 9 Aprile 2015
Durante una gita scolastica è successo un po’ di casino. E’ andata così. Prima di andare a dormire una quindicina di sedicenni di una scuola di Cuneo in gita a Roma, si riuniscono, un po’ brilli, in una delle loro stanze. Fanno un po’ gli scemi e alla fine prendono di mira uno di loro. Lo spogliano, lo depilano, lo filmano. Un episodio di puro bullismo. Niente di nuovo sotto il cielo. Io ne ricordo tante di stupidaggini come questa. Niente di cui andare orgogliosi ma anche niente di particolarmente grave. Ma erano altri tempi e la cosa rimaneva circoscritta. Il giorno dopo tutti ammiccavano, facevano i misteriosi e ridevano come matti, compresa la vittima Ma ai miei tempi non esistevano i telefonini. Oggi sì. Si filma e si mette in rete. E questa è proprio una cosa brutta. Una cosa ignobile. E anche stupida. Perché i professori, anche loro, navigano in rete. E scoprono tutto. E sospendono i colpevoli e fioccano i quattro in condotta. Ma a questo punto intervengono le madri. Cioè le mamme. Io conoscevo le mamme di plaza de Mayo, roba seria, tristissima, drammatica. Le mamme di Cuneo sono di tutt’altra pasta. Intervengono per difendere i loro bambini. Punizione esagerata per una ragazzata. Si rischia di perdere l’anno, con quello che costa studiare. Ai miei tempi le mamme avrebbero preso a schiaffi i loro bambini. Le mamme di Cuneo invece fanno ricorso e si stringono al petto le loro creature. Non ricordo chi lo abbia mai detto, sicuramente un genio: la famiglia è la più piccola associazione a delinquere esistente.
- 1 Aprile 2015
Nessuno è colpevole fino al terzo grado di giudizio. Una frase stupida quando riguarda un uomo politico. Bisognerebbe dire: nessuno deve andare in galera fino al terzo grado di giudizio. Ma io una idea posso farmela anche prima del terzo grado di giudizio. Se un politico confessa di avere preso una mazzetta (ce ne è uno che fa il segretario di partito), devo aspettare il terzo grado di giudizio per pretendere che si dimetta? Ma non solo: se il comportamento di un politico non è reato ma è comunque moralmente riprovevole io posso aspettarmi che rinunci alle poltrone che occupa? Fare il politico non è un diritto, è un dovere. Se D’Alema ha venduto 2 mila bottiglie del suo vino e 500 copie del suo libro ad una cooperativa coinvolta in uno scandalo, non per questo deve essere condannato e andare in galera, ma certo una gran bella figura non ce la fa. Se il ministro Lupi segnala il figlio ad una persona con la quale ha rapporti istituzionali, certo mi aspetto spiegazioni molto ma molto esaurienti dal ministro Lupi. Il comportamento di un politico deve essere “specchiato” e per lui non valgono i tribunali che valgono per tutti noi. Ne servono altri molto più severi. Un giudice che io stimo molto mi disse un giorno: “Io affido sempre la mia bambina al vicino di casa perché la accompagni a scuola. Un giorno il vicino di casa viene accusato di essere un pedofilo. E’ vero che non dovrà essere considerato colpevole fino al terzo grado di giudizio. Ma nel frattempo mi scusate se non gli affido più la mia bambina perché la accompagni a scuola?”