L’Italia si divide in due: il mondo del pallone e il resto. Per il resto valgono alcune regole, leggi, comportamenti, abitudini. Per il mondo del pallone valgono altre regole, o meglio valgono le deroghe, soprattutto al buonsenso. Esempio, Gigi Riva, un mio mito. Dopo che il pubblico italiano ha fischiato l’inno francese, con la faccia contrita, ha dichiarato che era una cosa vergognosa, e fin qui come dargli torto? “Peggio dei cori razzisti”, ha detto. Peggio dei cori razzisti? Peggio della gente che considera un essere inferiore chi non ha la pelle bianca? Gigi, amore mio, c’è un limite a tutto! Il limite che non conosce nemmeno Roberto Donadoni, il mister, come dicono i calciofili. Donadoni, dopo la vittoria stentata e anche un po’ immeritata dell’Italia contro l’Ucraina, decide che come al solito la colpa è dei giornalisti, e dice che gli articoli dei giornalisti “sono aria fritta, chiacchiere che servono a riempire i giornali”. Mister, potremmo anche essere d’accordo. Ma lei però per coerenza dovrebbe restituire tutti i milioni che guadagna e ha guadagnato. Sono tutti frutto della sua bravura, certo, ma un po’ anche dell’aria fritta di cui sono pieni i giornali .

[csf ::: 07:50] [Commenti]
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Uno dei lavori più usuranti che esistano in Italia, mi dispiace che se ne siano dimenticati tutti, è quello dei calciatori. E infatti, dopo Totti anche Nesta ha detto no alla nazionale di calcio. “Fisicamente non riesco più a fare tutte queste partite”. E adesso non state a dire che i calciatori sono delle mezzeseghe, che sono deboli e stanchevoli come delle femminucce. Ma lo sapete che cosa vuol dire giocare un’ora e mezza tutte le domeniche? Ma lo sapete che qualche volta giocano anche il mercoledì? Non sono degli uomini liberi. Sono degli schiavi. E non venitemi a dire che i calciatori guadagnano talmente tanti soldi che potrebbero anche lasciarsi andare a qualche ora di straordinario. Se il lavoro è usurante è usurante. Non sarà certo un miliardo più o meno a renderlo accettabile. Per questo vorrei avvertire il Mister Donadoni. Capisco i suoi problemi ma non pensi di risolverli convocando me in nazionale. Fisicamente non ce la farei.

[csf ::: 07:27] [Commenti]
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Un giorno Francesca Zenobi, la ragazza squillo che dice di non essere una ragazza squillo, dice solo di essersi intrattenuta all’Hotel Flora con l’onorevole Mele in cambio di soldi, un giorno convoca una conferenza stampa a Mogliano di Treviso e annuncia al mondo che aspetta un bambino. Due giorni dopo un giornalista del Corriere della Sera, Roberto Rizzo, la chiama al telefono e le chiede se dirà al suo fidanzato che è incinta. E Francesca: “Scusi, è una cosa privata, come fa a saperlo?” Strane donne frequentava l’onorevole Mele. Donne con una singolare idea della privacy. “Ma si rende conto?”, si lamenta la ragazza. “Il mio fidanzato lo saprà dai giornali prima che glielo dica io”. E così al giornalista non resta che chiedere cosa vorrà fare da grande. “La giornalista, l’ho sempre sognato”. Miracolosa congiunzione fra i due mestieri più vecchi del mondo.

[csf ::: 08:43] [Commenti]
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