In questo spazietto settimanale dedicato alle mie idiosincrasie ho evitato finora di prendermela con Luciano Moggi. Non che le sue telefonate non mi facessero saltare la mosca al naso. Ma lo vedevo affranto, trattato male da tutti, alla ricerca della sua anima rubata. Così ho lasciato perdere. Ora che lo vedo di nuovo pimpante e voglioso di vendette, mi sembra giusto prestare attenzione alle sue frasi. L’ultima: “L’arbitro Paparesta? Non c’è stato sequestro. Io ho solo dato un leggero mezzo giro alla chiave che era nella toppa”. Come dargli torto? E che sarà mai? “Un leggero mezzo giro”. Assassini di tutto il mondo, attenzione. Moggi vi ha dato una linea di difesa infallibile. Basta che diciate: “Non c’è stato omicidio. Ho solo fatto una leggera mezza pressione sul grilletto della pistola”. Era meglio Moggi senz’anima.

[csf ::: 10:10] [Commenti]
Share
  

E’ proprio vero che la Dc non muorirà mai. La Dc è quel partito i cui membri possono dire qualsiasi cosa sostenendo di dire il contrario. Esempio: Enrico Letta, sottosegretario alla presidenza del consiglio, mica bruscolini. All’assemblea federale della Margherita, dice: “Dobbiamo allargare questa maggioranza. Non possiamo pensare di durare cinque anni con i voti dei senatori a vita. Serve una forte azione di convincimento verso i settori moderati”. Tutti si scatenano. Il centro-sinistra ammette che non ha i numeri per governare? Siamo alle soglie della crisi? Aveva ragione il Cavaliere quando diceva che l’Ulivo aveva perso le elezioni? Ecco quindi, pronta, la continuazione nel Letta-pensiero: “La maggioranza è autosufficiente, ha dimostrato di esserlo in ogni momento”. Ma allora? Letta, e pensare un po’ di più prima di parlare?

[csf ::: 08:19] [Commenti]
Share
  

Qualcuno sosteneva che il potere di Francesco Cossiga derivava dalle sue conoscenze. Essendo stato ministro degli Interni e presidente delle Repubblica gli veniva attribuito l’accesso a informazioni riservate che avrebbe poi continuato a sfruttare. Oggi sappiamo che non è vero. Cossiga parla tanto per parlare. Come diceva mia nonna “apre bocca e gli dà fiato”. Dopo la capocciata di Zidane a Materazzi ha scritto a Chirac scusandosi “come italiano, democratico e cattolico … per le volgari offese, anche di carattere razzista” rivolte da Materazzi a Zidane… che ne ha determinato una dura e giusta reazione da uomo d’onore”. Non contento ha fatto una interpellanza gettando fango sui giornalisti Travaglio e D’Avanzo sospettati di essere nel “libro paga” del capo della Polizia Gianni De Gennaro. Così il presidente emerito della Repubblica. Emerito cosa?

[csf ::: 09:20] [Commenti]
Share
  

Nicola Latorre era uno dei Lothar, gli uomini dello staff di D’Alema. Come Velardi, come Rondolino. Tutti calvi, come Lothar, appunto. Tutti comunisti ma comunisti un po’ speciali. Rondolino aveva avuto l’idea di mostrare D’Alema skipper al timone del suo veliero. Velardi quando ha smesso di occuparsi del lider maximo ha aperto società di consulenza elettorale che curano gli interessi di tutti, anche di candidati di Forza Italia e di An. E Latorre? Nella bella intervista di Vittorio Zincone sul Magazine racconta con orgoglio che spara agli uccellini, che si fa fare vestiti su misura, che si giocava a poker i soldi del Pci. I Lothar: gli uomini che si inventarono il risottino dalemiano da Bruno Vespa. Rivendica Latorre che la famosa cena del risotto, quella originale, avvenne a casa sua. Una cosa va riconosciuta ai Lothar. Non dicono bugie e non si pentono di niente.

[csf ::: 10:07] [Commenti]
Share
  
Cerca
Tutte le mosche
Archivio Cronologico
chemist online