- 16 Gennaio 2012
Della serie: quale problema inutile potremmo inventarci domani? Perché quello di oggi lo abbiamo già. Ce lo ha proposto, con delicatezza ed educazione e sensibilità e savoir faire Elsa Fornero. “Non mi piace quando dite “la Fornero”. Dite “Fornero” e basta, così come dite “Monti”. Aggiungere l’articolo femminile sembra sia da maschilisti. Io non so come sia nata l’abitudine di aggiungere il “la” davanti al cognome di una donna. E quindi non riesco a capire da cosa si possa arguire che l’articolo “la” sia usato in chiave antifemminista, o possa essere vissuto come tale. Per non parlare di tutto il resto. Per essere politicamente corretto debbo dire “la ministra Fornero” oppure “il ministro Elsa Fornero?”. Potrei dire anche “la signora ministro Fornero”? Continuo a pensare che siano problemi grammaticali più che di sostanza. Ce ne sono parecchi di problemi simili. Mi chiedo sempre, per esempio, se quando mi rivolgo ad una persona alla quale do del lei io debba anche uniformare tutti gli aggettivi che la riguardano. Esempio: “Caro ingegnere, lei come sta? Io la trovo bene”…e fin qui nessuno problema. Ma poi debbo dire “la trovo rilassato” oppure “la trovo rilassata” visto che “la” trovo bene?
Problemi del piffero? Sì, a mio giudizio, problemi del piffero. Avevo un amico vigile urbano, scapolo, che quando qualcuno lo interpellava dicendogli “Signora guardia”, rispondeva: “Prego, signorina”.
La neutralità di genere nel linguaggio usato al Parlamento Europeo.