- 14 Agosto 2012
Nell’era della comunicazione nessuno insegna a comunicare. Dovrebbe essere una materia scolastica. Si insegna a scrivere, a contare, a disegnare. Ma non si insegna a parlare. Eppure è così importante. Basta assistere ad una discussione per rendersi conto che la gente non sa argomentare. Leggo una intervista a Ermete Realacci, ambientalista e deputato Pd. L’argomento è la politica energetica italiana. Il governo Monti vuole estrarre più metano e petrolio dal sottosuolo italiano per ridurre la dipendenza dall’estero. Favorevoli? Contrari? Ognuno ha la sua opinione, l’importante è saperla esprimere. Se sei contrario devi dire perché, quali rischi, quali alternative. Ecco Realacci. “E’ un’idea del passato, un passato che ha lasciato ferite profonde”. “Un’idea priva di senso”. “L’Italia ha ben altre carte da giocare”. Viene da chiedersi, quali? “Le idee, l’innovazione, la green economy”. Sì, va bene, ma cosa? “Le posate di plastica biodegradabile usate alle Olimpiadi di Londra erano prodotte da una ditta italiana”. Ma nel frattempo non potremmo estrarre petrolio e metano, visto che ce lo abbiamo? Confesso che non ho opinione al riguardo. Penso che se consumiamo metano e petrolio forse è il caso di estrarre anche quello che abbiamo. Ma forse vi sono controindicazioni. E speravo che Realacci mi chiarisse le idee. Ma Realacci ha usato un quarto di pagina senza riuscire a farlo. Ed io ne so quanto prima. Perché in Italia non si insegna oratoria.
Infatti lui è un parolaio magistrale… a lavorare!