- 10 Settembre 2006
Sono sempre stato un estimatore del nostro caro amato principe erede al trono Vittorio Emanuele di Savoia. Una volta, per uno spiacevole equivoco, egli si era da me sentito diffamato. Diffamarlo io? Ma egli è bravissimo a diffamarsi da solo. Sentite questa. Egli sa di essere intercettato e dice: “Pensa a quei coglioni che ci stanno ascoltando, devono rimanere tutta la giornata ad ascoltare, mentre probabilmente la moglie gli fa le corna”. Poi, parlando dei giudici che indagano su di lui, dice: “Sono dei poveretti, degli invidiosi, degli stronzi”. E così adesso gli stronzi gli hanno negato il permesso di espatrio. Povero principe erede al trono. Prima non lo facevano entrare in Italia. Adesso non lo fanno uscire. Coraggio, sappia che gli italiani gli staranno vicini con il loro affetto e la loro comprensione. Nun ce lassà, Vittò.