- 20 Maggio 2009
Paola Binetti, leader “teodem” , appassionata dell’Opus Dei, capitata all’interno di una formazione politica, il Partito Democratico, proiettata verso il futuro, se l’è presa con Gianfranco Fini, leader di quello che è rimasto della pattuglia di ex fascisti transitati in An prima e nel Pdl poi. Uno si immagina: sinistra contro destra. No. Paola Binetti se la prende con Gianfranco Fini perché è troppo comunista e si ispira all’Unione Sovietica. Ha detto Fini: “Il Parlamento deve fare leggi non orientate da precetti di tipo religioso”. Sembrerebbe semplicemente un laico, ma per la Binetti è un leninista. Facile scavalcarlo a destra. E’ vero, esiste la destra della sinistra e la sinistra della destra. Ma può la destra della sinistra collocarsi a destra della sinistra della destra? In una nazione dove è consigliato vivamente dire che Dio esiste, non solo è vietato dire che Dio non esiste, ma è anche considerato scandaloso sostenere che l’esistenza eventuale di Dio non deve ispirare le leggi di uno Stato laico. Perfino Gasparri se la prende con Fini: “Qui si vuole imporre l’obbligo di ateismo”. Propongo uno scambio. Il Pd si prenda l’ateo Fini e molli alla destra la Binetti, con annesso cilicio. Gasparri chiama Binetti. E Franceschini ha bisogno di qualcuno che dica cose di sinistra.