- 20 Gennaio 2010
Dice Gasparri: “PD? Vuol dire partito distrutto”. Dice Bersani: “PDL? Partito della Lega”. Vabbé, io non ho preferenza per la politica urlata, quella che “io l’ho lasciata parlare, adesso faccia parlare a me, quella che “lei è un traditore”, quella che “la smetta di dire menzogne”. Ma anche questi giochini infantili da bambini prepotenti mi sembrano un pessimo esempio. UDC? Una direzione cretina. PDCI? Per Dinci Cosa Intendi? An? Anvedicomeballa Nando. Ci manca solo che qualcuno prenda il pallone e se ne vada urlando: “Il pallone è mio e me lo porto via”. Oppure: “Mio nonno è colonnello”, “Mio nonno è generale”. La realtà è che i politici credono di essere veramente spiritosi. Se chiedi loro com’è il clima ti rispondono: “Soleggiato e sereno”. Se chiedi se il Paese è a un bivio, rispondono: “No, siamo in una rotonda”. Se chiedi che cosa prevedono per il futuro dicono: “Non sono il mago Otelma”. Se chiedi lo stato di salute della piccola e media industria rispondono: “Bisogna chiederlo al primario”. Insomma, i politici in Italia non vanno oltre due strade. O ci massacrano con pipponi in un politichese noioso e criptico o sparano stupidaggini similcomiche. Mi chiederete: “Quale strada è la peggiore?” Vi rispondo: “Non sono un vigile urbano”.