- 12 Novembre 2014
Basta parlarci dieci minuti per capire che è un alieno. E questa è proprio la sua colpa : si è lanciato nella folle impresa di amministrare Roma forte soltanto della sua ingenuità e dell’assenza nel suo curriculum di qualche malversazione che lo avrebbe reso gradito a quel mezzomondo di politici cinici e bari che hanno il monopolio dell’amministrazione pubblica italiana. Ignazio Marino è un chirurgo. Dicono anche che sia un uomo onesto, ma questo non è un merito in un ambiente in cui si sostiene che l’importante è governare bene, anche se si ruba. Lo stanno massacrando. Gli rimproverano di tutto: di essere caduto dalla bicicletta, di aver sbagliato la nomina del capo dei vigili urbani, di aver girato per Roma con un camper Eurto 1, di essere andato a Milano il giorno in cui aveva invitato i romani a rimanere in casa per il maltempo. Come potete vedere, reati gravi. Lo hanno preso in giro perché sta pian piano chiudendo al traffico zone centrali della capitale ed anche perché ha dichiarato che vuole rendere navigabile il Tevere. E poi c’è la spinosa faccenda della Panda rossa, parcheggiata dove non doveva essere parcheggiata e passata dai valichi della Ztl senza autorizzazione. Perfino il suo partito lo abbandona. Lasciatelo dire, Ignazio, se avessi fatto come tutti gli altri, ti fossi fatto assegnare tre auto blu e altrettanti autisti, adesso dormiresti sonni tranquilli. Però, certo, quella cosa vergognosa di parcheggiare la Panda rossa nel posteggio riservato ai senatori non dovevi proprio farla!